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  • Nainggolan mette nei guai Spalletti: un motivo in più per perdere l'Inter

    Nainggolan mette nei guai Spalletti: un motivo in più per perdere l'Inter

    • Pasquale Guarro
    Chissà se lo rifarebbe ancora o se invece si è pentito per come sono andate le cose. Spalletti ha bramato Nainggolan, lo ha chiesto con insistenza a Piero Ausilio e alla fine lo ha ottenuto. Lo ha scelto e preferito ad altri, ha puntato sul Ninja nonostante i noti pregressi non fossero a suo favore. Si sa, l’amore è cieco, forse miope, in ogni caso non ci vede troppo bene e comunque allontana da analisi oggettive. Spalletti si è fidato, ha voluto Nainggolan nonostante a Roma fossero in molti quelli che iniziavano ad essere stanchi della sua indolenza, del suo vivere sopra le righe. Un modo di fare che lo stesso centrocampista presenta a testa alta: “Se non mi diverto adesso che sono giovane, quando dovrei farlo?”, spiegava l’ex giallorosso in una recente intervista; forse tralasciando che la carriera da calciatore vede giungere il traguardo ad anni 35, quando il serbatoio delle energie ha ancora molto da regalare ai vizi della mondanità.

    MARCATURA BLANDA - Usi e consuetudini; è così che vengono definiti una serie di comportamenti reiterati nel tempo. Anche se eccessivi, come nel caso di Nainggolan. Improvvisi colpi di testa che destabilizzano anche chi, come Spalletti, lo conosce da tempo. Perché era stato lui a garantire per il Ninja e adesso che a Milano le cose non vanno esattamente per il verso giusto, il tecnico toscano dovrà rispondere anche di questo. Dovrà farlo perché all’ombra della Madonnina non si sta dimostrando abile nella marcatura a uomo sull’ex giallorosso, almeno non quanto lo era stato a Trigoria. Nainggolan è arrivato in ritardo all’allenamento, lo aveva già fatto in diverse occasioni in passato, con la differenza che questa volta ad attenderlo c’era Marotta, che non ha voluto soffocare il caso ma esporlo in libera piazza.

    IL RISCHIO AUMENTA - Da Spalletti non era filtrato mai neanche un mezzo fastidio, anzi, venerdì mattina il tecnico si era detto soddisfatto per come lo aveva visto lavorare in settimana. Ma uno scudo di parole è destinato a piegarsi in fretta contro l’affilata lama dei fatti. L’Inter è convalescente, viaggia a ritmo ridotto: due vittorie nelle ultime nove partite, arrivate contro Udinese e Frosinone, avversarie non irresistibili. Non è tutta colpa di Nainggolan, ma non poterci contare o poterlo fare solo a mezzo servizio, cambia di molto i piani di Luciano Spalletti e anche quelli dell’Inter, che per averlo si è privata di Zaniolo, diciannovenne che oggi incanta a Roma. Tu chiamale se vuoi… aggravanti. Marotta intanto valuta con fare attento e scrupoloso, Spalletti dovrà guadagnarsi la riconferma e un quarto posto con tanto distacco dal Napoli potrebbe non bastargli. Nainggolan di sicuro non gli sta facilitando la vita. Allora il dubbio resta intatto: chissà se Spalletti lo rifarebbe, chissà se, col senno di poi, insisterebbe ancora tanto per avere a sua disposizione il centrocampista belga.

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