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  • Napoleoni, italiano giramondo: 'Italia o estero, pronto per un'altra sfida'
Napoleoni, italiano giramondo: 'Italia o estero, pronto per un'altra sfida'

Napoleoni, italiano giramondo: 'Italia o estero, pronto per un'altra sfida'

Dal Tor di Quinto al Levadiakos, passando per il Widzew Łodz. E' la storia di Stefano Napoleoni, 25enne centrocampista giramondo, dal carattere forte e dalle grandi ambizioni. Contattato in esclusiva da calciomercato.com, ha parlato del suo passato in Polonia, del suo presente in Grecia e del suo futuro, ricco di aspettative.

Perchè hai scelto di emigrare in Polonia?
E' stata un'idea di Zibi Boniek. Nel 2006 stavo giocando con gli Juniores del Torre di Quinto le finali del campionato nazionale. Boniek era lì, in cerca di talenti. Mi vide e mi propose un contratto con il Widzew Łódź, squadra della serie A polacca. Ho detto subito sì, avevo la possibilità di passare dai dilettanti ai professionisti in pochi mesi. Certi treni non passano tutti i giorni.


E' stata dura?
All'inzio sì, non è stato per nulla facile. Nel primo mese, da solo e lontano dagli affetti, ho avuto delle difficoltà ad adattarmi ad una cultura diversa, al cibo e al clima. In Polonia fa molto freddo, in inverno si può fare ben poco. Con il passare dei mesi la situazione è migliorata, è arrivato a Lodz Oshadogan, con il quale mi sento ancora, poi mi ha raggiunto la mia ragazza. Presto sono diventato l'idolo dei tifosi del Widzew, giocavo e stavo bene ma al secondo anno, dopo la retrocessione è arrivato un nuovo presidente che voleva fare una squadra di soli polacchi. A quel punto un mediatore mi ha offerto la possibilità di andare in Grecia. Ho fatto un provino con il Levadiakos e sono stato preso.

Un buon campionato, ma non sei riuscito a salvare il club.
Mi sono adattato subito al Paese e al campionato. Per me è stata una stagione positiva, ho chiuso con 7 gol. E' andata bene anche quest'anno, sia a livello personale che a livello di club. Ci siamo qualificati per i playoff con l'obiettivo di tornare nella serie A greca. In questi giorni ci giochiamo la promozione.

I playoff a luglio?
Sì, è strano, ma sono slittati a fine luglio perché il calcio greco, come quello italiano, è stato travolto dal caos scommesse. Sono state arrestate delle persone, molte squadre non avevano la licenza per giocare in Serie A. Ogni giorno la situazione cambia, è tutto in evoluzione. Per il momento giochiamo ogni due giorni, questa sera abbiamo la terza partita, con un bilancio di una vittoria e una sconfitta. Siamo quattro squadre, ognuna delle quali gioca sei partite (tre di andata e tre di ritorno). Sale la prima che vince il girone, ma non è da escludere che vada su anche la seconda.

Se ottieni la promozione resti al Levadiakos?
Non lo so, dopo due anni e mezzo ho voglia di cambiare aria. Per il momento il presidente non vuole sentir parlare di mercato, vuole che restiamo tutti concentrati sui playoff. Mi piacerebbe tornare in Italia (dove piace a Bologna, Sassuolo, Grosseto e Brescia ndr), ma non escludo un'altra esperienza all'estero. Voglio fare un salto di qualità, viaggiare e conoscere un altro paese, un altro campionato, non mi spaventa (su di lui si è mossa la Steaua Bucarest ndr). Sono ambizioso, voglio mettermi in gioco in una realtà più importante.

Per che squadra fai il tifo?
Sono romano e romanista. Totti è un modello, ma il mio idolo di sempre è Roberto Baggio. Da piccolo mi ero fatto anche il codino come lui! Credo che la Roma stia lavorando bene per il futuro, è giovane e in fase di costruzione. I risultati non arriveranno subito, ci vuole pazienza.


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