Il Napoli ha ufficialmente riscattato Pablo Armero dall'Udinese. Il colombiano era in prestito, e ora il diritto di acquisizione è stato esercitato dagli azzurri. Un'operazione a metà tra lo strategico e il gentlemen's agreement, visto che lo scorso gennaio il d.s. partenopeo Riccardo Bigon acquisì l'esterno in prestito con l'impegno di riscattarlo in estate.

L'accordo è stato onorato, ma i quattro milioni spesi per l'operazione potrebbero presto risultare 'pesanti'. Con l'arrivo di Benitez il colombiano ormai ex Udinese rischia infatti di essere di troppo: lui che è un esterno di centrocampo, ideale nel 4-4-2 ma che si è adattato bene anche col 3-4-2-1 di Mazzarri, può essere poco utile nel 4-2-3-1 dello spagnolo. Non avendo le capacità difensive di Zuniga, è improbabile pensare ad Armero schierato sulla linea dei terzini.

L'unico impiego possibile potrebbe essere come alternativa nel tridente dietro la prima punta, dove il colombiano potrebbe agire a sinistra. Ma lì tra Insigne, Mertens, Pandev ed Hamsik (solo per citare i più titolati), Armero sembra destinato a fare molta panchina. Tuttavia, nonostante la sua difficile collocazione, l'esterno azzurro non finirà sul mercato: Bigon non vuole privarsene e Benitez vuole lavorarci su. Non si esclude, infatti, che l'allenatore spagnolo possa sfoderare all'occorrenza un 4-4-2 (magari nelle partite fuori casa) in cui Armero tornerebbe utile. L'unico dubbio, però, riguarda il morale del giocatore: a gennaio ebbe garanzie che in questa stagione sarebbe stato tra i protagonisti (anche a causa del possibile addio di Zuniga), ora si ritrova sicuro panchinaro. Come la prenderà?