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  • Napoli, Benitez dalle stelle alle stalle: perché tanti tifosi gli sono contro

    Napoli, Benitez dalle stelle alle stalle: perché tanti tifosi gli sono contro

    • Giovanni Scotto
    Appena un anno fa si celebravano i record del Napoli di Benitez. Era tutto bello, tutto fantastico. L'allenatore spagnolo venerato per qualsiasi aspetto: tecnico, umano, e perfino sociale. Qualcuno lo propose come ambasciatore di Napoli nel mondo. Oggi sembra tutto diverso: l'allenatore azzurro non è più intoccabile, anzi. Certe sue dichiarazioni, ma anche i suoi errori evidenti, hanno spaccato la tifoseria azzurra. Anzi, il fronte dei contestatori di Benitez sembra aumentare ogni giorno.

    ERA UN IDOLO - Le perplessità su Benitez sono cominciate questa estate, quando il tecnico annunciò “qualche colpo da 90”, per il mercato. Non si è visto niente. E poi la scellerata dichiarazione prima dei play off Champions: “Se dovessimo uscire non sarebbe una tragedia”. Una frase che ha imbufalito i tifosi, e che a conti fatti si è rivelata un oscuro presagio. E tra le celebrazioni di Benitez c'era anche quella della “miglior partenza” di sempre. Non fu certo un’invenzione. La squadra azzurra volava anche grazie all’entusiasmo del nuovo corso, che reagì bene alle partenze di Mazzarri e Cavani. Quattro vittorie consecutive in avvio di campionato, e in totale sette risultati utili consecutivi (due pareggi e un’altra vittoria) prima della sconfitta con la Roma.

    PEGGIO DI DONADONI - A questi si aggiunse la vittoria trionfale nel debutto in Champions League contro il Borussia Dortmund. È passato un anno, sembra un secolo. Oggi il Napoli si lecca le ferite: in sei partite ufficiali soltanto due vittorie, col Genoa in campionato al debutto e in Europa League contro lo Sparta Praga. Poi tre sconfitte e un pareggio: due in campionato e il pari in Champions nell’andata dei play off. Ma il dato è pesante in campionato: due sconfitte e una vittoria era ciò che aveva fatto Roberto Donadoni nella stagione 2009-2010. Un successo e due sconfitte. Donadoni ebbe altre quattro partite prima di farsi esonerare e sostituire da Mazzarri. Il Napoli oggi fatica come allora.

    TROPPE COSE NON VANNO - E gli errori sul campo, una distanza che si percepisce tra lui e il presidente De Laurentiis. Su tutta questa situazione aleggia un contratto in scadenza e nessun cenno di rinnovo. Il primo posto è lontano già sei punti (Juventus e Roma sono a punteggio pieno) e la squadra azzurra si ritrova nella parte “destra” della classifica, per lo sconforto dei tifosi. Benitez come Donadoni, eppure un anno fa era il nuovo “king” di Napoli. Il calendario, a differenza dell’attuale tecnico del Parma, sorride allo spagnolo: in appena tre giorni arriva il Palermo al San Paolo e poi ci sarà la trasferta di Sassuolo. Ultimi due treni da non perdere. “Io voglio vincere”, ha ribadito Benitez. Ma il suo Napoli non solo non ci riesce, ma sembra inferiore a quello della scorsa stagione. Ecco perché serve uno scatto in avanti, a partire dal Palermo: altrimenti per Rafa Benitez si metterà davvero male.

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