Rafa Benitez non è Walter Mazzarri. E questo appare chiaro. L'allenatore toscano, oggi all'Inter, faceva degli esterni il perno del suo modulo con la difesa a tre. All'ex tecnico partenopeo il merito di averne 'creato' uno e mezzo, visto che Maggio è diventato un laterale completo, mentre Zuniga è stato letteralmente 'costruito' da zero, poiché che è nato come terzino a destra (così come Maggio, del resto).

Benitez accoglierà con gioia i due giocatori, ma naturalmente li cambierà di ruolo: giocheranno entrambi sulla linea dei difensori, tornando a fare i terzini puri. Mentre Maggio è più abituato alla posizione (che occupa in Nazionale) Zuniga dovrà riadattarsi, senza considerare che Benitez non lo vede necessariamente a sinistra come il suo predecessore. È vero che l'allenatore di Madrid ritiene i due esterni di difesa fondamentali, ma va ricordato che lo spagnolo ha un 'vizietto' da non sottovalutare: quando la sua squadra dal centrocampo in su funziona, spesso sceglie di mettere in posizione di terzini due difensori puri.

È il caso del Chelsea di quest'anno, in cui Ivanovic e Cole hanno finito col giocare sugli esterni, ma anche nel Liverpool Riise finì col fare spesso panchina, perché a sinistra Benitez spesso gli preferiva Agger. Così si spiega la richiesta di avere almeno quattro centrali a disposizione, con uno o due acquisti in arrivo. Benitez non darà per 'sacro' l'impiego di Maggio e Zuniga, e potrebbe anche optare per schierare due difensori sulle corsie. Britos e l'oggetto del desiderio Rami sarebbero idonei a questa soluzione. E da qui si spiegano le ritrosie di Zuniga e Maggio, che nei confronti del nuovo modulo nutrono qualche perplessità: lo dicono i fatti. L'agente di Maggio è prudente sul futuro del giocatore (che piace all'Inter), mentre Zuniga strizza l'occhio alla Juventus. L'impressione è che sugli esterni qualcosa potrebbe accadere.