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  • Napoli, caos abbonamenti: gli avvocati dei tifosi valutano un'azione penale

    Napoli, caos abbonamenti: gli avvocati dei tifosi valutano un'azione penale

    Anche l'edizione odierna della Repubblica dà spazio al caos della questione abbonamenti. «MI spiace, ma lei non può entrare ». Questa la frase che si è sentito pronunciare domenica Vincenzo Di Gennaro a pochi metri dal suo posto dei Distinti. Il tornello di quel settore del San Paolo non riconosceva la tessera, ma non è un caso o un errore: la società gli ha annullato l'abbonamento, a causa del fatto che il tifoso Vincenzo abbia fatto causa di risarcimento al club di De Laurentiis. Non è l'unico che si lamenta per aver speso lo scorso anno più soldi con l'abonamento che nell'ipotesi dell'acquisto dei singoli tagliandi, con circa 300 euro di surplus nei Distinti, 550 in Tribuna Posillipo. La class action è formata da più di 200 tifosi, con 25 citazioni in giudizio al momento e 70 diffide. 

    La risposta del Napoli è stata inviare una lettera alle persone interessate, comunicando la risoluzione unilaterale qualore continuasse il contenzioso, appellandosi all'articolo 3 del modulo di adesione “Il titolare dichiara e garantisce che non ha proposto, né è in procinto di proporre azioni giudiziarie nei confronti della società”. Vincenzo è un 45enne di Fuorigrotta che si sfoga così: «Frequento lo stadio da 30 anni. Ho cominciato con Rudi Krol. Ho speso 755 euro. Non voglio il rimborso, ma solo la possibilità di tornare al San Paolo. Ma all’azione legale non rinuncio: donerò i 300 euro in beneficenza. Ormai è una questione di principio». », mentre l'avvocato che lo assiste, Erich Grimaldi, spiega che farà ricorso d'urgenza in sede civile per riattivare l'abbonamento: «Vedremo cosa succederà, ci sono stati problemi simili pure in Tribuna Posillipo, dove alcuni tifosi non si sono recati allo stadio. Valutiamo anche gli estremi per un’eventuale azione penale».

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