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  • Napoli, contro l'Atalanta una vittoria 'da Juve': perché può valere lo scudetto

    Napoli, contro l'Atalanta una vittoria 'da Juve': perché può valere lo scudetto

    • Alessandro Di Gioia
    Il "Dio del calcio" sembrava aver apparecchiato tutto quanto nel modo più nefasto possibile, per il Napoli e i suoi tifosi, scaramantici al punto giusto da sapere che la partita di ieri all'Atleti Azzurri d'Italia di Bergamo contro l'Atalanta, vero e proprio spauracchio dei partenopei negli ultimi anni, sarebbe stata un bivio cruciale nella stagione degli uomini di Sarri: troppe coincidenze, troppe situazioni scomode e una cabala che intimoriva per la nefandezza dei precedenti.

    Già, perché l'"uomo nero" del Napoli si chiama proprio Atalanta: ogni squadra che aspira a diventare grande e finalmente vincente deve sconfiggere le proprie paure, come in un rito di passaggio che conduce il ragazzo a diventare finalmente uomo. Distruggere ciò che più crea timore, vincere lo sconforto della via oscura, raggiungere finalmente la meta: gli azzurri ieri hanno dato un segnale forte al campionato, Juventus in testa. Una vittoria che significa molto, per come è arrivata: alla ripresa dopo la sosta, alle 12.30, a Bergamo, senza giocare bene.

    Contro la stessa squadra che non meno di un mese fa estrometteva Sarri e i suoi dalla Coppa Italia, andando a vincere al San Paolo: la stessa squadra che anche all'andata in campionato si era portata in vantaggio in Campania, salvo poi essere ripresa e superata grazie a un fortuito gol di Zielinski; la stessa squadra che l'anno scorso si impose al San Paolo per 2-0, con la doppietta dello "juventino "Caldara, e che aveva vinto anche il precedente scontro dell'ottobre 2016, a Bergamo, concedendo 0 punti su 6 agli azzurri in un'annata da titolo. Insomma, il "Babau di Napoli", evocando il mostro spaventa-bambini delle leggende europee. Ma il Napoli ora è grande.

    Personalmente, ero convinto che Sarri ieri si sarebbe fermato a Bergamo e che il 2018 sarebbe ricominciato come erano finiti i precedenti sei anni: con la Juventus prima in classifica, lanciata verso lo scudetto nonostante l'illusorio titolo di campione d'inverno che aveva solleticato gli animi partenopei. Sono stato smentito dai fatti: l'1-0 di ieri, un risultato juventino, mi ha mostrato di come Sarri e i suoi quest'anno siano maturi per fare le cose sul serio (finchè si parla di campo, quando invece ci si sposta nell'aspetto mediatico e comunicativo, c'è ancora parecchio da affinare...). Ieri sul Serio, inteso come fiume che scorre attraverso la provincia di Bergamo, hanno vinto con merito: vittoria sporca, risicata, senza entusiasmare, con un gol di Mertens in posizione dubbia. Una vittoria che può valere lo scudetto, anche se siamo solo a gennaio: ma spesso le imprese si vedono dai prodromi. 

    @AleDigio89

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