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  • Napoli, De Laurentiis medita la rivoluzione: oltre a Gattuso rischia Giuntoli. E a giugno...

    Napoli, De Laurentiis medita la rivoluzione: oltre a Gattuso rischia Giuntoli. E a giugno...

    • Andrea Distaso
    Un altro esame per Rino Gattuso e il suo Napoli. Dopo il passaggio del turno in Coppa Italia e il duro sfogo all'indirizzo dell'ambiente circostante e un messaggio nemmeno tanto velato al presidente De Laurentiis - che lo ha messo pesantemente in discussione dopo la sconfitta con la Juve in Supercoppa e il tracollo di Verona - il tecnico azzurro si gioca anche oggi contro il Parma una fetta della sua conferma da qui al finale di stagione. Insigne e compagni non possono permettersi altri passi falsi per non disperdere ulteriore terreno nella rincorsa all'obiettivo minimo del quarto posto, mentre i rumors sulla prossima rivoluzione tecnica da parte del patron del club proseguono.

    TROPPE VOCI - I contatti informali delle passate settimane con Massimiliano Allegri ma soprattutto con Rafa Benitez e Walter Mazzarri hanno lasciato il segno, così come le indiscrezioni sulle dimissioni che De Laurentiis si aspetterebbe da Gattuso nel caso in cui il tecnico calabrese non riuscisse a imprimere la svolta nelle prossime settimane, nelle quali la duplice sfida di coppa con l'Atalanta e la rivincita con la Juve del prossimo 13 febbraio diventano snodi fondamentali. E mentre tutto tace sul famoso rinnovo di contratto di Gattuso che giace nei cassetti ormai da diverse settimane, si fanno sempre più insistenti anche le voci su una separazione dal direttore sportivo Cristiano Giuntoli al termine della stagione, nonostante un contratto in scadenza nel 2024.

    RIDIMENSIONAMENTO - De Laurentiis ha investito molto nelle ultime tre finestre di mercato, circa 260 milioni di euro, e in cuor suo era convinto che tanto bastasse per non restare fuori dalla Champions League della stagione in corso ma soprattutto per candidarsi, alla pari dell'Inter, al ruolo di principale antagonista della Juventus per lo scudetto. Ecco perché dalla prossima estate si potrebbe cambiare rotta un'altra volta, con volti nuovi e una politica degli ingaggi e degli acquisti destinata a un ridimensionamento dei costi e alla necessità di puntare maggiormente su giovani talenti.

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