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  • Napoli furioso a Parma, i silenzi e le scuse: ecco cosa è successo

    Napoli furioso a Parma, i silenzi e le scuse: ecco cosa è successo

    • Giovanni Scotto
    Il pareggio del Napoli a Parma ha avuto il sapore amaro della sconfitta, almeno prima del ko della Lazio con l'Inter. Veleni e polemiche tra gli azzurri e i ducali. Scambi di accuse e parole offensive arrivate dai partenopei: per molti tifosi il portiere Mirante (nativo della provincia di Napoli) si è impegnato troppo. Nel mirino eccessive esultanze e le perdite di tempo. Una giornata convulsa terminata, per fortuna, con delle scuse.  

    TROPPO NERVOSISMO - Il nervosismo dei giocatori del Napoli e in particolare di Gonzalo Higuaìn è qualcosa che si è visto spesso in questo campionato. Sicuramente i risultati altalenanti non hanno aiutato a mantenere la calma, ma a ieri a Parma è accaduto qualcosa di peggiore. Ancora una volta è stato il Pipita ad essere particolarmente acceso: stavolta, però, non ha sbottato con sé stesso per la delusione del risultato o della prestazione, ma si è scagliato contro il portiere del Parma Mirante: un accenno di rissa tra i due, partito da un buffetto del portiere nativo di Castellammare. Un colpetto che sarebbe stata la risposta al “rimprovero” dell'argentino, che lo ha contestato perché Mirante stava esultando troppo. In questo scambio di gentilezze Higuaìn avrebbe anche pronunciato la parola “Serie B” e “falliti”, rimproverando così un’eccessiva esultanza. Screzi che non hanno riscontri concreti se non le ricostruzioni delle immagini televisive e dei labiali, o le testimonianze di chi era presente. Però il parapiglia si è allargato rapidamente anche ad altri protagonisti: tra questi alcuni componenti dello staff di Benitez (che in verità hanno provato a mettere calma), il parmense Galloppa e il direttore sportivo azzurro Riccardo Bigon.

    PAROLE GROSSE - E proprio il dirigente azzurro è stato chiamato in causa, anche se indirettamente, dall’allenatore dei gialloblù Roberto Donadoni, tra l’altro ex partenopeo: “Posso capire se Higuaìn ci dice che esultiamo inutilmente perché siamo retrocessi, o addirittura che siamo dei falliti. I giocatori hanno questo tipo di sfoghi dopo le partite, li capisco. Ma se queste parole arrivano da un dirigente allora mi dispiace molto. Soprattutto da parte di chi è una persona che reputo equilibrata. Ci hanno chiamati falliti e retrocessi. Non capisco cosa voleva il Napoli. Forse non si aspettavano che giocassimo al massimo, o forse volevano che perdevamo di proposito. Non lo so, ma chiamarci falliti è di cattivo gusto e ingiusto, perché i miei giocatori si sono tolti parte dei soldi del fondo di garanzia per aiutare i dipendenti, e non meritano di essere attaccati così. Che schifo”. Donadoni non ha fatto nomi, ma anche sentendo altri giocatori del Parma, tra cui Palladino (autore del primo gol e anche lui napoletano) le accuse sarebbero state confermate.

    IL CHIARIMENTO - Il Napoli, che è in silenzio stampa, ha replicato in modo ufficiale. È arrivato, un breve comunicato dalla società nel quale è stato spiegato che le proteste sono state causate dall’eccessiva perdita di tempo negli ultimi minuti e non dall’impegno del Parma, definito “encomiabile”. Non è arrivata una smentita o presa di posizione nei confronti di Donadoni, forse perché l’allenatore del Parma non ha fatto nomi. In serata, però, sono arrivate le parole del Pipita, che ha inviato un messaggio a Mirante scusandosi per aver usato qualche parola offensiva. Chiarimento anche tra Bigon e Donadoni. Scuse accettate. Se il Napoli ha utilizzato i telefoni per chiarire vuol dire che qualcosa di sbagliato è stato fatto, ma l'importante è che tutto sia rientrato. Non sono mancate parole piuttosto velenose del napoletano Palladino, autore del gol e di una frase non certo simpatica: “Non farò il tifo per loro in Europa League”, ma in un modo o nell'altro tutto è finito per il meglio, quindi. Una brutta pagina che andava girata subito.

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