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  • Napoli, Insigne in lacrime: 'Abbiamo gioito e litigato, insieme come una famiglia'. Tutto lo stadio in piedi, poi i fischi per De Laurentiis

    Napoli, Insigne in lacrime: 'Abbiamo gioito e litigato, insieme come una famiglia'. Tutto lo stadio in piedi, poi i fischi per De Laurentiis

    • Giovanni Annunziata, inviato
    È arrivato il momento tanto atteso, c'è stata la cerimonia di addio di Lorenzo Insigne che dopo dieci anni con la maglia del Napoli non scenderà più in campo allo Stadio Maradona. Celebrazione prima del fischio d'inizio del match contro il Genoa. 50 mila tifosi presenti allo stadio, tutti in piedi a salutare Insigne, che, accompagnato da De Laurentiis, Giuntoli e Spalletti, è passato tra i compagni di squadra che gli hanno dato la mano singolarmente. 

    PREMIAZIONIMertens gli ha consegnato una maglia speciale del Napoli. Koulibaly, invece, un quadro interattivo che gli permetterà di rivedere tutte le azioni e i momenti più belli vissuti in azzurro. De Laurentiis e Spalletti gli hanno consegnato un trofeo a lui dedicato con i tifosi che hanno fischiato fortemente alla pronuncia del nome del presidente.

    IL DISCORSO DI INSIGNE - Con la moglie e i figli vicino, a centrocampo, Insigne ha preso parola per il discorso d'addio con visibile commozione: "La sola cosa da dire adesso è grazie ad una città che mi ha dato tanto, forse tutto. Sono nato, cresciuto e maturato qui insieme a voi. Abbiamo gioito, sofferto e a volte anche litigato. Ma sempre insieme, come un'enorme famiglia. Mi sono sentito accolto e amato dalla gente della mia terra. Stare a Napoli è stata non solo una meravigliosa esperienza ma una grossa responsabilità che ho accettato con amore e fierezza da sempre. Ogni addio, anche se frutto di una scelta, lascia l'amaro in bocca. Ma questo un po' di più. Lasciare Napoli significherà lasciare casa con la consapevolezza che ti mancherà. Mi mancherete sempre. In questi dieci anni abbiamo collezionato momenti indimenticabili che ricorderò con grande emozione e che porterò nel bagaglio lavorativo e personale. Ho sempre dato tutto ciò che avevo, ma la vera partita, quella più importante, che non varrà nessun risultato, dove non ci saranno sconfitti e vincitori, l'abbiamo giocata insieme. Infine, grazie a voi, a tutti i tifosi del Napoli nel mondo, ai miei compagni di squadra che hanno reso tutto più semplice rivelandosi grandi amici su cui poter contare. Grazie inoltre all'intero staff, ai mister che hanno avuto cura di me dal primo giorno. Grazie alla società che ha reso possibile tutto questo. Un grazie speciale a chi ha sempre creduto in me, la mia famiglia, a mia moglie e i miei figli. Grazie di cuore, forza Napoli sempre".

    IL SALUTO DEI TIFOSI - La prima vera e forte reazione del pubblico di Fuorigrotta si è sentita alla lettura delle formazioni quando lo speaker ha pronunciato il nome di Insigne e tutti i tifosi si sono alzati in piedi, hanno urlato il suo nome e hanno applaudito con intensità. La Curva B ha esposto uno striscione: "La tua maglia più di tutte pesava perché era di chi veramente l'amava. Tu l'hai indossata con estro, orgoglio e dignità. Da fiero figlio di questa città". Anche la Curva A ne ha mostrato uno a lui dedicato: "Hai conquistato meno di quanto tu abbia sognato. Spesso offeso e poco considerato, da questa curva con affetto sarai sempre ricordato". La stessa Curva A ha iniziato a cantare "C'è solo un capitano". Un'atmosfera pazzesca al Maradona, ma non poteva essere altrimenti per uno come Insigne che ha dato veramente tanto ai colori azzurri.

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