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  • Il Napoli di Gattuso è instabile: 4 gol in 45', ma il secondo tempo è sbagliato
Il Napoli di Gattuso è instabile: 4 gol in 45', ma il secondo tempo è sbagliato

Il Napoli di Gattuso è instabile: 4 gol in 45', ma il secondo tempo è sbagliato

  • Alberto Polverosi
    Alberto Polverosi
E’ la vittoria che serviva a Gattuso ancor prima che al Napoli. Se la fiducia della società, annunciata da De Laurentiis alla vigilia della gara con lo Spezia, era reale, allora questo 4-2 è il modo per ricambiare il necessario tweet; se invece la fiducia era solo virtuale, allora la qualificazione alla semifinale di Coppa Italia (trofeo di cui il Napoli di Gattuso è detentore) è la risposta più concreta al disagio di questi giorni.

Tuttavia, nonostante i 4 gol, la vittoria e la qualificazione, il Napoli non ha risolto i suoi problemi di instabilità: il suo secondo tempo, con le due reti incassate, col calo di tensione e con una conduzione di gioco sbagliata, ha mostrato difficoltà già viste di recente. E sul 4-2 gli ultimi cambi, Di Lorenzo per Politano e Bakayoko per Mertens, hanno fatto capire che quelle difficoltà preoccupavano non poco Gattuso.

GARA OPPOSTA. Il Napoli ha vinto giocando la partita (diciamo il primo tempo) opposta a quella del campionato contro lo stesso Spezia e identica a quella giocata sempre in campionato contro la Fiorentina. Quattro gol in 40 minuti con quattro azioni pericolose, di cui una conclusa con una bella parata del giovane lituano Krapikas. Il primo gol è arrivato infatti in un modo stranissimo, con rimpalli e strafalcioni difensivi dello Spezia. In campionato al Napoli non erano bastati 30 tiri, almeno una mezza dozzina di occasioni da rete e la superiorità numerica per evitare la sconfitta contro la squadra di Italiano. Contro la Fiorentina, al contrario, sette azioni pericolose con 6 gol. Da squadra sciupona a squadra spietata a squadra...assopita (nella ripresa).

SPEZIA SUPERFICIALE. La tensione di questa settimana napoletana si è dissolta dopo meno di 5 minuti. Una punizione sulla destra è stata ricacciata fuori area dalla difesa ligure, Zielinski ha rispedito il pallone nel mucchio, il tiro è stato deviato e alzato, Krapikas non ha fatto valere i suoi 194 centimetri, non ha “sentito” la porta e anziché deviare quella palla velenosa in angolo l’ha smanacciata sulla traversa, l’ha raccolta Hysaj, l’ha messa in mezzo in area piccola e un colpo di tacco di Koulibaly ha dato il via alla serata del Napoli e di Gattuso. Assist di un terzino destro, gol di un difensore centrale, anche questo era un segnale che la partita aveva preso la piega giusta.

UN CENNO DI VITA. Proprio come aveva fatto la Fiorentina che, sotto di un gol, al “Maradona” aveva costruito un paio di buone occasioni, così lo Spezia ha messo insieme un’azione molto bella, con un palleggio elegante, che Estevez non è riuscito a tradurre in gol per l’anticipo di Manolas. La squadra di Italiano giocava (ma possiamo dire: pensava di giocare...) il suo solito calcio, ovvero pressing alto, difesa alta, squadra corta, ma nelle vene del Napoli nel primo tempo scorreva veleno misto a sangue, nella ripresa ci saranno tracce di bromuro... Arrivava dalle sconfitte in Supercoppa e col Verona, doveva rifarsi per forza e non aveva nessuna voglia di scherzare, almeno così è stato per 45 minuti.

LO SPAZIO. Gattuso aveva schierato l’attacco e il centrocampo dei piccoletti, con Lozano centravanti, anche per sfruttarne i guizzi e la velocità nello spazio che i liguri avrebbero concesso soprattutto dopo la rete incassata. Il 2-0, però, ha marcato a fuoco la leggerezza della difesa di Italiano. Rimessa laterale di Hysaj vicino alle panchine, palla a Demme e lancio immediato per Lozano con la difesa dello Spezia tutta alta, addossata alla linea di metà campo, nonostante fosse palla scoperta; il messicano è scappato via e, arrivato poco dentro l’area, ha piazzato la palla all’incrocio dei pali. Un gol così non si può prendere. Ma era niente di fronte all’errore, stavolta tutto di Dell’Orco, sul 3-0: cross da sinistra sul secondo palo di Zielinski e Dell’Orco, che era in marcatura su Politano, ha fatto un passo avanti per lasciarlo in fuorigioco, ma anche in quel caso era palla scoperta, quel passo avanti non aveva senso, Politano ha toccato il pallone di esterno e ha battuto facilmente Krapikas in uscita.

INSIGNE E IL DRIBBLING DI PETTO. Da applausi l’azione del 4-0. Insigne ha dribblato Ismajli con un colpo di petto...orientato, ha trovato la prateria, ha guardato Elmas sulla destra mentre Politano, con un taglio perfetto al centro, ha portato via con sé Dell’Orco, palla a Elmas e tiro secco del macedone sul palo lontano. Fine della partita, abbiamo pensato. Era un pensiero sbagliato. Nell’intervallo Gattuso ha tolto Lozano (era ammonito e poi, vista la forma straripante, meglio risparmiarlo un po’ per il Parma) e ha messo Mertens (sostituito a sua volta nel finale dopo non aver visto palla), mentre Italiano ne ha cambiati tre: Agudelo, Leo Sena e Bastoni per Galabinov, Estevez e Dell’Orco. Con 4 gol da rimontare in 45 minuti, meglio pensare alla trasferta di Udine, ma anche questa era una considerazione sbagliata.

MEZZA RIMONTA SPEZIA. Dopo i 25' di Verona, altri 25' in Coppa Italia per il nigeriano che ha preso il posto di Elmas. Probabilmente è un caso, ma appena Gattuso ha messo la squadra col 4-2-3-1, con Politano, Mertens e Insigne alle spalle di Osimhen, e con Demme ed Elmas a centrocampo, il Napoli ha incassato due gol. Più che al nuovo modulo, la ragione va trovata nell’eccessivo calo di tensione degli azzurri. Un calo che le urla di Gattuso non hanno evitato. E’ stato decisivo, nello Spezia, il napoletano Gennaro Acampora che in questo stadio, all’epoca del Napoli in C, faceva il raccattapalle. Da applausi l’assist per Gyasi (con dormita di Manolas) e due minuti dopo si è messo in proprio segnando con un tiro dal limite (deviato da Manolas) dopo una palla persa da Koulibaly in uscita. Solo quando lo Spezia ha riaperto la gara il Napoli si è un po’ risvegliato e Demme ha centrato il palo dopo una deviazione decisiva di Krapikas. Alla ricerca di una stabilità, un secondo tempo del genere non è per niente utile al Napoli. Mercoledì prossimo, nella semifinale d’andata, gli azzurri sono attesi dall’Atalanta. 


IL TABELLINO

Napoli-Spezia 4-2 (primo tempo 4-0)
 

Marcatori: 5' p.t. Koulibaly (N), 20' p.t. Lozano (N), 30' p.t. Politano (N), 40' p.t. Elmas (N), 26' s.t. Gyasi (S), 28' s.t. Acampora (S).

Assist: 5' p.t. Hysaj (N), 20' p.t. Demme (N), 30' p.t. Zielinski (N), 40' p.t. Insigne (N), 26' s.t. Acampora (S).

Napoli (4-3-3): Ospina; Hysaj, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; Elmas (24' s.t. Osimhen), Demme, Zielinski (24' s.t. Lobotka); Politano (43' s.t. Di Lorenzo), Lozano (1' s.t. Mertens, 43' s.t. Bakayoko), Insigne. All. Gattuso.

Spezia (4-3-3): Krapikas; Vignali (30' s.t. Ramos), Ismajli, Terzi, Dell'Orco (1' s.t. Bastoni); Acampora, Estevez (1' s.t. Leo Sena), Ricci; Verde, Galabinov (1' s.t. Agudelo), Gyasi (30' s.t. Farias). All. Italiano.

Arbitro: Fourneau di Roma.
 
Ammoniti: 9' p.t. Lozano (N)
   

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