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  • Napoli-Juve:|Sfida nella sfida

    Napoli-Juve:|Sfida nella sfida

    • Federico Carboni

    Gli uomini di Conte potevano contare almeno sulle stanchezza dei partenopei, così non è stato. Partita rinviata e tutto da rifare. Da Torino arrivano a vele spiegate le prima critiche dopo le voci giunte a Vinovo su una ipotetica data di recupero, Gennaio il mese, la sosta come data. Falso allarme, tutto infatti è rientrato nei piani della dirigenza bianconera che si è vista recapitare il 29 Novembre come prima data utile.

    Il Napoli si sa in fatto di rimonte è secondo a pochi, ultimo a tutti o quasi in ottica organizzativa. Sarebbe meglio però sottolineare che la società in questo caso c'entra poco o nulla. Le critiche come detto sono arrivate soprattutto dalla stampa di fede juventina. Ma, chi si sarebbe preso la briga di autorizzare lo svolgimento della partita? Alle 19.00 di Domenica era previsto un temporale violento che puntualmente è arrivato allagando tutta Fuorigrotta, creando disagio ai cittadini. Poi in Italia, paese dei balocchi, puoi sentirti dire che lo stadio 'Luigi Ferraris' di Genova non è a norma e non è in grado di ospitare grandi eventi, Preziosi dixit. Personal parere dice invece che strutturalmente Marassi rappresenta il fiore all'occhiello delle arene italiane, uno dei pochi che veramente si avvicina alle normative Uefa. Dimenticavo, adesso tutti devono copiare il modello Juve. Mi raccomando usate altri tipi di acciaio però. A buon intenditor poche parole.

    Torniamo però alla partita. Un altro ingrediente che sicuramente farà la differenza è il pubblico napoletano. Caldo, passionale e coinvolgente. Nessun altro aggettivo è in grado di descrivere l'atmosfera del San Paolo. C'è chi ancora ricorda la rimonta sfiorata nel 1992/93, dal 3-0 per i bianconeri al 3-2 finale, ma questa è un altra storia, era la Juve di Rampulla, Conte e Baggio, la Vecchia Signora che dominava in Europa.

    Sfida nella sfida insomma, sulla scia dell'amarcord, è impossibile non menzionare le grandi sfide dove si fronteggiavano la Juventus di Platini e il Napoli di Bianchi e Maradona. Proprio Platini, poesia stupenda, una versione sportiva del celebre Charles Baudelaire, dai piedi fatati.

    Ora la Juventus ha meno qualità, ma dalla sua possiede la quantità necessaria per fare la differenza. Il Napoli invece se in giornata è in grado di incantare, ipnotizzare l'avversario fino ad estasiarlo.

    Il roster di Mazzarri per usare termini cestistici è notevolmente superiore a quello del 2010 nonostante i problemi di ambientamento di Santana e Inler ad esempio che stanno costringendo Bigon a tornare sul mercato.

    Con una vittoria i campani acquisirebbero grande convinzione. Alt, è presto parlare di sfida scudetto, mancano troppe partite. Nemmeno un pareggio può essere considerato bottino magro per entrambe le compagini.

    Mazzarri lo sa, i giocatori anche. Con un pressing asfissiante possono demolire facilmente la Juve. Troppe parole, è vero. Questa partita però è una delle più importanti anche per la Juventus, nulla a che vedere con il derby d'Italia vinto a Milano, il divario limitava Ranieri e soci. Alla fine saranno tre punti, morale e classifica. Che vinca il migliore.

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