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  • Napoli: la difesa preoccupa

    Napoli: la difesa preoccupa


    Ho visto la partita al San Paolo e ho letto un po’ di opinioni e commenti. La gran parte improntati alla paura e allo scetticismo. Non so, giudicare il Napoli non è semplice. Siamo una squadra strana. L’anno scorso arrivammo terzi e fummo in lotta per lo scudetto fino a un mese e mezzo dal termine, con una rosa evidentemente inferiore alle milanesi e non solo.
    Ma torniamo a ieri sera. È ovvio che uno abbandoni lo stadio preoccupato. Ma siamo ad agosto, mancano tre settimane all’inizio del campionato e di fatto un mese e mezzo all’inizio vero e proprio della stagione. Insomma, una vita. Vabbè, il Napoli ha un suo gioco, modellato, ripetitivo se vogliamo, ma redditizio. È vero che il Siviglia ha preso quasi subito il pallino del gioco, ma è anche vero che noi (con un tridente spuntato) le nostre occasioni le abbiamo avute.

    È una squadra strana, il Napoli. Gioca sulla rapidità, sui ribaltamenti di fronte, sui repentini cambi di gioco. E quando lo schema riesce, fa paura. Al momento il reparto che desta più preoccupazioni è la difesa. I tre schierati contro il Siviglia non brillano per velocità e Britos al momento appare piuttosto spaesato. È inutile, almeno credo, stare a recriminare per la difesa a tre. Mazzarri così gioca. Punto. E ieri onestamente il portiere Rosati non ci ha aiutati.
    Centrocampo. Ieri Inler ha giocato il primo quarto d’ora del secondo tempo. È forte, non c’è dubbio, detta i tempi, sa imbeccare. Come al solito in quella zona rischiamo di essere in inferiorità numerica, e ieri sera di palloni ne abbiamo recuperati pochissimi. Donadel è ancora in ritardo (il che non mi dispiace) e un po’ ho nostalgia di Yebda (ma me la faccio passare). Dzemaili sembra un ottimo acquisto e resta da vedere cosa farà Gargano.
    Attacco. Ieri hanno giocato Hamsik, Santana e Mascara. Non credo giocheranno spesso insieme dal primo minuto. Eppure un po’ di occasioni le abbiamo avute. Il gran tiro di Mascara e i due gol che lo slovacco si è mangiato nel primo tempo. Santana è parso a corto di preparazione. Mazzarri ha lavorato molto sulla velocità, ho notato che anche il portiere lancia subito in avanti cercando di sfruttare la pericolosità dei nostri tre titolari. A mio avviso manca un rincalzo degno di questo nome, ma finché non arriva è inutile parlarne.
    In conclusione, credo che dobbiamo aspettare ancora. E avere fiducia. I difetti restano quelli di sempre: il Napoli non sarà mai una squadra capace di addormentare il gioco e ripartire. È una squadra che basa tutto sulla velocità. Quest’anno, se possibile, punteremo ancora di più sulle accelerazioni. Preoccupa la difesa, non c’è dubbio. Molto. E credo che Mazzarri alla fine ricorrerà ai soliti noti anche lì dietro, a partire dal suo Grava.


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