L'operazione De Bruyne-Napoli è pronta ad entrare nel vivo. Dopo i contatti delle ultime settimane tra il direttore sportivo Manna e l'entourage del calciatore e la visita in città della moglie Michele, i prossimi giorni saranno importanti per definire le reali possibilità di andare a dama e conquistare una concreta pole position nei confronti delle altre pretendenti. L'entusiasmo suscitato nel popolo azzurro per un affare di rilevanza internazionale è alle stelle e procede di pari passo con quello alimentato dalle imprese dei ragazzi di Antonio Conte, a tre giornate di distanza dal sogno Scudetto.
Per Kevin de Bruyne, il Napoli è disposto a fare un investimento importante, all'altezza della fama del classe '91 belga e proporzionato al fatto che si libererà a costo zero, in scadenza di contratto col Manchester City. Un premio alla firma e un contratto biennale – con opzione di rinnovo per un'ulteriore stagione – sui quali il giocatore sta ragionando con massima apertura e disponibilità, ma che passano pure dal fondamentale input presidenziale di Aurelio De Laurentiis. La capacità di Conte di riportare una squadra reduce dal decimo posto ai vertici del calcio italiano e la rinnovata voglia della piazza napoletana di ambire ai traguardi più importanti sembrano aver smosso qualcosa nel numero uno del club. “Messo alle strette” dalle dure parole del tecnico post-Monza, su mercato e centro sportivo, De Laurentiis è chiamato a rispondere.
Il rischio di perdere per strada un altro grande allenatore, un altro personaggio capace di catalizzare attorno alla sua figura la gran parte del popolo napoletano – dopo il polemico addio di Luciano Spalletti successivo al terzo Scudetto della storia – è grande e costringerebbe il Napoli a ributtarsi nella mischia, alla ricerca di un profilo all'altezza della situazione. A maggior ragione, di fronte alla prospettiva che un altro strappo si consumi dopo aver celebrato un grande trionfo. Ecco perché l'idea De Bruyne, che sarebbe ovviamente il fiore all'occhiello di una campagna acquisti di spessore per affrontare nella prossima stagione anche il ritorno in Champions League, è da considerarsi come un rilancio in piena regola di De Laurentiis. Che lo scorso gennaio, cedendo Kvaratskhelia dopo Osimhen in estate e senza rimpiazzarlo adeguatamente – oltre a non acquistare un difensore centrale in più – poteva dare un duro colpo alle ambizioni tricolori del Napoli.
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