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  • Napoli senza Ghoulam, le soluzioni interne: esiste il Mertens della difesa?

    Napoli senza Ghoulam, le soluzioni interne: esiste il Mertens della difesa?

    • Marco Giordano

    Di come il Napoli potrà provare a sopperire all’assenza forzata del comunque insostituibile Ghoulam attraverso il mercato se ne sta già parlando, e se ne parlerà ancora a lungo da qui a gennaio. Di come il Napoli potrebbe farlo attraverso una soluzione interna pure, ma questi discorsi, a differenza dei primi, sembrano destinati a tramontare tra non molto. Non esiste nel roster azzurro un Mertens della difesa e il bonus della provvida sventura probabilmente Sarri se l’è già giocato un anno fa, di questi tempi. Restano comunque tante le suggestioni di cui si parla e si legge in queste ore: alcune teoricamente attuabili, anche se difficilmente da parte di Sarri. Altre decisamente fantasiose.


    L’ALTERNATIVA NATURALE – Innanzitutto c’è Mario Rui, pagato più di 10 milioni in estate dopo un pressing serrato, per qualcuno anche sgarbato, nei confronti della Roma diretta concorrente. Uomo di Sarri di mille battaglie, comprovata esperienza in Serie A, perfetta conoscenza degli schemi, prelevato senza alcun ballottaggio dinanzi alla necessità di sostituire l'ottimo Strinic (oggi rimpianto) che voleva andar via per non restare più, dopo due anni e mezzo, ad invecchiare all’ombra di Ghoulam. Il buon Mario, dall’alto dei suoi 3 minuti stagionali, probabilmente avrà già compreso le ragioni del croato. Ma adesso è il suo momento: poche storie, deve giocare. E' stato comprato per questo. Unico dubbio, a detta di Sarri, una condizione fisica precaria, considerazione che dall'esterno pare inspiegabile essendo ormai novembre, ed essendo l’operazione al crociato distante ormai 15 mesi. Ad ogni modo adesso il Napoli dovrà affidarsi a lui, dunque se anche il suo stato di forma dovesse destare ancora perplessità, per Verona Sarri potrebbe riproporre la soluzione Hysaj a sinistra con Maggio a destra (tra l’altro era la formula con cui iniziò l’avventura a Napoli tenendo fuori proprio Ghoulam!) e lavorare in modo specifico sulla condizione del portoghese durante la sosta per averlo finalmente pronto al rientro. A meno di ulteriori emergenze, ad oggi è impossibile immaginare qualcosa di diverso rispetto a questa rotazione a tre, tra i terzini rimasti.

    MAKSIMOVIC E KOULIBALY – Tra i centrali, i maggiormente adattabili sarebbero Maksimovic e Koulibaly. Il primo l’ha già fatto qualche volta a Torino, ma in un altro sistema. Fin troppo facile rendersi conto di come non abbia il passo per fare quel ruolo in un sistema come quello del Napoli nella catena con Hamsik e Insigne su cui Sarri costruisce la maggior parte delle azioni della sua squadra. Il franco-senegalese invece fu schierato una volta da Benitez come terzino (ma destro) in un Napoli-Inter di Coppa Italia del febbraio 2015. Koulibaly fece anche una gran partita tra l’altro, ma davvero qualcuno pensa che Sarri possa sopperire alla mancanza di un uomo chiave perdendone praticamente un altro? Proprio no. A maggior ragione dopo aver perso una grande certezza, tutte le altre assumeranno sempre maggior valore e questo rende impronosticabile anche qualsiasi altro tipo di effetto domino negli altri reparti. Al contrario, saltato un titolarissimo, probabilmente gli altri 10 lo saranno sempre più.

    GIACCHERINI – L’ultima suggestione riguarda addirittura l’ibrido Giaccherini. Quel giocatore che per ora Sarri non ha mai visto ne troppo attaccante, ne abbastanza centrocampista. Figurarsi adesso vederlo come difensore. E’ vero, in carriera ha fatto l’esterno a tutta fascia, anche se a 5, con ottimi risultati. In gioventù qualche volta anche il terzino vero e proprio. Lo smalto però non è più lo stesso e soprattutto un sistema complesso come quello della linea di Sarri non sarebbe esattamente il test più semplice per un noviziato ad anni 32…
     


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