È ora voltare pagina. Eindhoven è stata una parentesi decisamente poco edificante ma quando si punta su un turn over così drastico, le brutte figure sono da mettere nel conto. Mazzarri lo ha detto dall’inizio: quest’anno la priorità va data al campionato perché solo quello può riaprire la strada verso la Champions e perché quest’anno il torneo, ancora alle prime battute, appare più aperto, caratterizzato da un rimescolamento delle vecchie gerarchie, con la Juventus obbligata a “investire” buona parte delle sue energie psico-fisiche in Europa (più o meno come fu lo scorso anno per il Napoli). Lo scivolone di Eindhoven può (e deve) assumere i caratteri di uno sgradevole episodio. L’Europa League non ha il fascino della Champions, comporta viaggi più faticosi, il livello tecnico, in questa prima fase, fatta eccezione per alcune squadre, non è elevatissimo. Questo significa che il Napoli ha tempo (ancora quattro partite, due in casa) per recuperare. Il tecnico ha fatto sapere che continuerà sulla strada della formazione giovane; è prevedibile che i ragazzi come Vargas ed El Kaddouri acquisiscano dimestichezza con un livello agonistico fortemente competitivo come è quello delle coppe e che giocatori di esperienza come Donadel migliorino dal punto di vista della condizione. La scommessa vera è il campionato. Domani il Napoli troverà sulla sua strada una Udinese carica di entusiasmo per la vittoria di Liverpool. Sarà un test significativo per capire sin dove le ambizioni della squadra di Mazzarri possono spingersi, in una stagione in cui Grandi tradizionali come Milan e Inter appaiono alle prese con notevoli problemi di rinnovamento. Una cosa è certa: le condizioni per dimenticare in fretta ci sono tutte, basta sfruttarle.