Napoli e Palermo:| Quante sfide nella sfida!
È il meglio della questione meridionale: Cavani contro Pastore, Mazzarri contro Rossi, De Laurentiis contro Zamparini, ma soprattutto Napoli contro Palermo. La bilancia pende leggermente dalla parte degli azzurri, che hanno un punto in più in classifica e vorrebbero far pesare l'effetto Fuorigrotta. I siciliani volano, però: quattro vittorie nelle ultime cinque partite, in cui hanno quasi annullato le distanze dalla zona Champions. Tira aria da resa dei conti, insomma. La serie A sceglie la regina del sud. Mazzarri e Rossi stanno riscrivendo le gerarchie del calcio italiano, vent'anni dopo l'ultimo exploit di una società meridionale in campionato. Dal secondo scudetto degli azzurri, stagione 1989-1990, l'alta classifica ha infatti stabilito i suoi confini a Roma: l'ultima frontiera del pallone d’élite. Nessuna squadra del sud, dai tempi irripetibili di Maradona, è più riuscita a tagliare il traguardo finale sul podio, tra le prime tre. Ma il tabù vacilla. Possono provarci addirittura in due, Napoli e Palermo. Stasera si capirà chi ha più chance, in un duello giocato quasi allo specchio.
Tante le analogie in campo e fuori. È simile soprattutto l'assetto tattico delle due squadre, travolgenti in attacco e fragili in difesa. Al San Paolo si confrontano i migliori tridenti della serie A. Cavani, Hamsik e Lavezzi hanno segnato finora 19 reti; Pastore, Ilicic e Miccoli sono arrivati a quota 15. Facile prevedere una pioggia di gol, telecomandati dalle panchine. Lo show è anche un pallino dei presidenti, però, oltre che dei tecnici. De Laurentiis e Zamparini sembrano gemelli diversi: ambiziosi, umorali, a caccia di affari e successi. L'ultimo lo hanno concluso la scorsa estate, con il passaggio di Cavani dal Palermo al Napoli, per 18 milioni da pagare in quattro anni. Il Matador, stasera, giocherà i suoi 90' da ex senza rancore: 'In Sicilia sono stato bene, ma ora indosso la maglia azzurra e devo far felici i miei nuovi tifosi'. Cavani, intanto, ha già fatto felice De Laurentiis, che ha messo le mani sull'attuale capocannoniere della serie A. E può sorridere anche Zamparini: 'Cessione obbligata: il giocatore voleva andarsene. Al suo posto ho preso Ilicic, però, pagandolo un decimo dei soldi che avevo appena incassato'.
Ed è questa, in fondo, la sola differenza sostanziale tra le due regine del calcio meridionale. Il club azzurro ha introiti da big e non vende i suoi campioni. Quello rosanero sì, per ragioni di bilancio. Solamente Mazzarri, infatti, può permettersi di puntare i piedi: 'Lavezzi è insostituibile, non lo scambio nemmeno con un fuoriclasse come Pastore'. Rossi deve fare invece di necessità virtù, ricostruendo daccapo il suo giocattolo in ogni stagione. I risultati dicono che lo sta facendo alla grande: quinto posto nel campionato scorso, sesto alla vigilia della super sfida di stasera. Il tecnico del Palermo rimpiange Cavani solo un po': 'Poteva completare la sua maturazione con me, sapevo che era forte. Ma ha sempre fatto la prima punta: non è vero che adesso segna tanto perché ha cambiato ruolo a Napoli'. Ne è invece convinto Mazzarri, che rivendica la sua parte di merito nel boom del Matador. I 35 mila del San Paolo, ospiti compresi, avranno occhi soprattutto per lui.
(La Repubblica - Edizione Palermo)