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    Napoli, Zielinski: il giovane anarchico è l'erede di Hamsik

    Napoli, Zielinski: il giovane anarchico è l'erede di Hamsik

    • Giovanni Scotto

    Strappi e rappezzi. I due volti della medaglia d’argento vivo, indossata da Piotr Zielinski. Li chiamano calciatori moderni perché sanno fare un po’ di tutto, nel segno di quella flessibilità che domina il mondo del lavoro e dunque anche quello del calcio: corsa, qualità e gol, prerogative di un giovane campione che da quest’anno si è affacciato sul palcoscenico europeo. La prima Champions per farsi conoscere al grande pubblico, per testare il livello di resistenza su campi e con protagonisti importanti.

    POTENZIALE ENORME - Un impatto dirompente per un falso giovane di appena ventidue anni: un veterano sul terreno di gioco, un manuale di calma olimpica abbinato ad una verve tirata puntualmente fuori nei momenti decisivi. Ha imparato ad esserlo presto, sin da Empoli, laddove è nata la storia d’amore con Sarri, proseguita poi a Napoli. Allievo e maestro, un connubio esaltante, una delle forze recentemente scoperte alle pendici del Vesuvio. C’è un potenziale enorme scoperto ancora parzialmente, eppure è bastato “poco” per cogliere i pregi e le virtù di un ragazzo destinato a fare cose grandissime. E’ il simbolo della gioventù su cui si fondano le ambizioni del Napoli ed è lo specchio di una rosa tanto ampia da consentire a Sarri di escluderlo spesso, di non ritenerlo ancora indispensabile. Piotr l'anarchico, elemento di rottura rispetto al canovaccio tattico imposto dall’allenatore, ossessionato dal metodo e dagli schemi. In questo senso, Zielinski rappresenta una felice eccezione: è portato a tener palla, ad accelerare con la sfera tra i piedi, a rompere quel possesso equilibrato, marchio di fabbrica prodotto nel retrobottega dell’allenatore di Figline.

    SANA FOLLIA - Il polacco offre quelle varianti tecnico-tattiche che si rendono spesso necessarie al cospetto di avversari che offrono pochi spazi. E’ così diverso da apparire quasi un come un corpo estraneo rispetto al concetto armonico di “squadra” ideato da Sarri. Ma non toglie, anzi aggiunge quel pizzico di sana follia ad una macchina quasi perfetta. Una domenica da titolare, il gol con lo Spezia, seguito dalla solita prestazione gagliarda, ha confermato lo splendido momento attraversato dalla mezzala azzurra, di nuovo in stato di grazia dopo un periodo di leggero appannamento. E domenica a San Siro col Milan potrebbe ritrovare una maglia da titolare a discapito di Allan. Un avvicendamento pronto a ripetersi, con Zielinski in rampa di lancio.

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