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  • Napolimania: Al Bano, Romina e Sarri fanno piangere De Laurentiis. Tocca a Gattuso riportare la Grande Bellezza

    Napolimania: Al Bano, Romina e Sarri fanno piangere De Laurentiis. Tocca a Gattuso riportare la Grande Bellezza

    • Marco Giordano
    Nostalgia, nostalgia canaglia: c'era Sal Da Vinci a cantare alla cena di Natale del Napoli, ma aleggiavano tra i tavoli Al Bano e Romina, si respirava quel desiderio di tornare a sorridere come un tempo, era un fiume carsico sbocciato tra i tavoli della splendida collina del Vomero che spargeva sarrismo e soprattutto quello quello che De Laurentiis ha definito: «Quel vuole qualcuno che abbia un punto fermo, un'idea di calcio che era su cui avevamo basato la grande bellezza di cui l'80 per cento di voi è stato immenso protagonista. E quindi - va avanti il presidente - Rino è l'unico che ci può ritraghettare verso quella grande bellezza ed è questo il mio auguro per voi per l'anno nuovo». Insomma, inutile girarci attorno: tutti, nel Napoli, hanno nostalgia di Sarri, non dell'uomo ma di quello che ha rappresentato.
    L'UOMO GIUSTO? In tal senso, pensare a Gattuso come esteta del calcio sembrerebbe un controsenso per uno soprannominato Ringhio da una vita. I primi giorni di allenamento, alcuni indici strutturali, però, devono far pensare alla direzione voluta da De Laurentiis. Il Napoli che ha perso contro il Parma ha fatto registrare il maggior numero di chilometri stagionali, ritrovando quasi immediatamente gli standard sarriani di copertura degli spazi solo, per il momento, a livello atletico. Inoltre, il giro-palla è stato tra i più veloci stagionali ed il numero di passaggi lunghi è stato il più basso di quest'annata, sintomo del desiderio inequivocabile di ricercare un fraseggio stretto e veloce, marchio di fabbrica del Napoli di Sarri. Dopo la pausa natalizia, dopo aver dato a Gattuso la possibilità di iniziare a lavorare, si capirà se si potrà iniziare a rivedere la grande bellezza.

    CUI PRODEST? Ma, perché ADL vuole il ritorno alla grande bellezza? La risposta è semplice: la rosa, così come è, con le sue caratteristiche, ha bisogno di giocare in quel modo, ha la necessità di vivere un calcio che si sostanzia nella grande bellezza. Senza bellezza, questo Napoli non esiste, senza un atteggiamento caratterizzato da schemi precisi e codificati, senza un 4-3-3 che regali concetti da interiorizzare allenamento dopo allenamento, questa rosa non può rendere al meglio. Ecco perché De Laurentiis vuol tornare alla grande bellezza, ecco perché (nonostante le parole di facciata) sono certo che ad Ancelotti preferisca Sarri: ribadisco, se dovesse scegliere l'amico con cui andare a cena, non ci sarebbero dubbi, perché con Ancelotti c'è un'amicizia vera. Ma, la panchina è un'altra cosa: ora tocca a Gattuso non fargli tornare la nostalgia canaglia di Sarri.

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