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  • Napolimania: Juve lontana, Inter vicina. Napoli, sei ancora la seconda forza?
Napolimania: Juve lontana, Inter vicina. Napoli, sei ancora la seconda forza?

Napolimania: Juve lontana, Inter vicina. Napoli, sei ancora la seconda forza?

  • Marco Giordano
“Abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati raggiunti sul mercato. Un voto? Non lo voglio dare, non lo posso dare. In linea con quello che ci eravamo prefissati. Dopo il giudizio lo dà il campo. Avevo una sola pretesa, non vendere i calciatori importanti”: con queste parole Ancelotti ha promosso il mercato del Napoli, senza esaltazioni, specificando di non avere una squadra con top ma con calciatori importanti. Una diplomazia che dice tutto e nulla, che gira attorno al nodo principale: che Napoli sarà? “Vogliamo essere competitivi per tutti gli obiettivi” ha detto Ancelotti, confermando ulteriormente come quello che vien fuori da questo mercato sia un Napoli forte ma da testare.

ASSOLUTO E RELATIVO - In termini assoluti Meret ed Ospina oltre a Karnezis rafforzano il reparto dei portieri, il ritorno di Maksimovic oltre ad un Malcuit tutto da plasmare ma con qualità interessanti con un Ghoulam che tornerà al top della condizione per ottobre. A centrocampo via Jorginho e dentro Fabian con l'esperimento Hamsik regista quanto mai intrigante per un Napoli più verticale. In attacco, Verdi e Milik sono gli uomini che, semplicemente, sono mancati lo scorso anno per provare a vincere lo scudetto. Ma, la bilancia non può pendere unilateralmente sul segno più. Perché se in termini assoluti è una crescita quella del Napoli, la sensazione è che il mercato abbia diminuito il valore del Napoli in senso relativo. Perché la distanza dalla Juventus è inevitabilmente aumentata, il gap che il Napoli di Sarri aveva costruito da tutte le altre potrebbe vivere una sensibile diminuzione, soprattutto nei confronti dell'Inter.

IL FATTORE ANCELOTTI - Qui deve intervenire il fattore Ancelotti: deve lavorare sull'esperienza internazionale che il Napoli ha accumulato nel triennio sarriano, perché mai nella sua storia il Napoli ha giocato la Champions per tre volte consecutive. Un fattore determinante, perché ora il Napoli possiede una profondità di rosa che deve portare punti e non solo gestione: contro la Lazio potrebbero sedere, contemporaneamente e per scelta tecnica, accanto al tecnico gente come Verdi e Mertens. Una capacità di alternative per cambiare il canovaccio di un match. La gara dell'Olimpico, quella contro il Milan e la trasferta con la Samp: le prime tre partite di questo campionato saranno l'indice di quello che sarà il nuovo corso partenopeo, aspettando la Champions, per comprendere la reale competitività di questa squadra, aldilà delle dichiarazioni.

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