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  • Napolimania: Jorginho da Nazionale, Sarri come il Guardiola di Barcellona VIDEO

    Napolimania: Jorginho da Nazionale, Sarri come il Guardiola di Barcellona VIDEO

    • Marco Giordano

    Gli applausi scroscianti e rumorosi arrivano da ogni parte d'Europa: ed il Napoli di Sarri li merita davvero. La sensazione è che questa squadra riesca a riprodurre quel modo di giocare proprio, tanto per fare un esempio altisonante, del Barcellona di Guardiola: recupero palla altissimo, con tanti uomini che occupano lo spazio quasi geometricamente e ripartenza con gli spazi creati da tagli e sovrapposizioni. Le differenze negli uomini sono pleonastiche da sottolineare nel paragone appena portato, così come lo sono alcune questioni di natura tattica. Ma tutto, in squadre che vogliono esprimersi così, funziona se il recupero-palla è immediato, anche se la manovra ha la rapidità che valorizza i tagli e le sovrapposizioni. Spazio e tempo devono flettersi all'esigenza di render imprevedibile l'attacco, creando sempre nuove linee di passaggio, anche lì dove sono oscure alla maggior parte degli occhi umani. Non è facile tradurre in campo queste due fasi, la grandezza di Sarri è di far apparire tutto ciò terribilmente banale.


    L'EVOLUZIONE DI JORGINHO -  E per ottenere questo ha allenato, ha quasi fatto rinascere calciatori che, invece, sembravano destinati ad altra carriera. Uno dei casi più eloquenti porta il nome di Jorginho. Quasi un problema nel centrocampo a 2 di Benitez, una risorsa pazzesca nella mediana a 3 di Sarri. E definirlo regista è anacronistico: a voler cercare una definizione, sarebbe meglio etichettarlo come un "volante" così come lo si intende nel Sud America ed in Argentina in particolare. Quel giocatore che spezza la manovra avversaria e che fa ripartire con la qualità del trequartista l'azione. I numeri della gara con il Nizza non sono solo eloquenti, sono una sorta di manifesto del livello raggiunto dall'italo-brasiliano. 109 passaggi, il 95% preciso, una media che è un'eccezione, una rarità in Europa in questo momento. Ma non basta: 13 volte a contrasto, 2 palloni intercettati, una mappa termica dei suoi movimenti in campo che dimostrano come abbia portato un pressing altissimo per tutta la gara. 

    ED ORA, LA NAZIONALE -  Sono dati che non possono non esser tenuti in considerazione da Ventura. Il ct, nel recente passato, ha chiuso le porte a Jorginho: lui ci crede ancora e spera nel Mondiale. Il modulo dell'Italia, la diversa fisionomia della Nazionale possono penalizzare, ma c'è un anno per permettere a quest'eccellenza del nostro campionato di poter esprimere il valore raggiunto sotto la guida di Sarri anche con un'altra maglia azzurra. Col passare di gare come questa in ambito internazionale, potrebbe esser un rimpianto quanto meno non provare a dare una chance a questo Jorginho, anche perché l'evoluzione tattica gli consente, ora, una versatilità anche nei moduli impensabile in precedenza.
     


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