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  • Napolimania: De Laurentiis riapre Calciopoli, intervenga la magistratura

    Napolimania: De Laurentiis riapre Calciopoli, intervenga la magistratura

    • Marco Giordano
    "Le ferite, quando sono profonde, restano nell’anima e non nella carne. E quella è aperta e lo resterà per un po’, penso. Che gatta ci covi, sulla conduzione dei campionati, è un sospetto di parecchi, mica il mio. E che ciò sia un male comune di uso in altri tornei, è un fatto. Però vorrei fosse chiaro un aspetto: il Var è stato istituito per evitare errori arbitrali. E se non viene usato con coscienza, pensar male è inevitabile. E di dubbi ne ho avuti tanti nella passata stagione": questa frase rilasciata oggi da Aurelio De Laurentiis al CorSport dovrebbe, semplicemente, aprire una nuova stagione di calciopoli. Deve intervenire la magistratura: perché il calcio è la terza azienda per fatturato nel nostro paese e se qualcuno pensa che è taroccata nella sua espressione massima, la Serie A, è giusto che si provveda ad indagare. Perché se è “inevitabile pensar male” per il massimo dirigente della seconda forza del campionato, perché non deve esserlo per gli altri presidenti, per gli allenatori, per i calciatori e soprattutto per i tifosi.

    #JUVEOUT - Domani sera al San Paolo ci sarà il pubblico delle grandi occasioni, perché c'è ancora voglia di calcio. Soprattutto, c'è voglia di abbattere il simbolo del potere, c'è il desiderio di infliggere una sconfitta agli invincibili: quelli che sono considerati tali non solo per la loro forza sul campo. E non si parli più, però, di 'lacrime napulitane' se è lo stesso ADL a legittimarle, uno che siede nei consessi dove si decide il calcio italiano. Con queste parole è lo stesso De Laurentiis a legittimare quei movimenti che proliferano sui social come #Juveout, che vogliono la società bianconera fuori dal campionato tricolore perché rappresenta quel potere che rende marcio il sistema.

    PROVOCAZIONI? NO - Quella di #Juveout non è più una provocazione, come non lo era quando da queste colonne io stesso chiesi di depennare la Juventus dalla Serie A. De Laurentiis ha dato legittimazione a tutto questo: ora, però, deve scegliere una strada. Con coraggio va avanti, cerca la denuncia fino in fondo, apre squarci in una ferita che a nessuno si rimargina. Oppure, non lancia più sassi nello stagno e tira indietro la mano, evitando di fomentare gli animi già abbastanza accesi alla luce di tutto quello che è accaduto anche in questa stagione. 
     

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