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  • Napolimania:| Gli inguaribili pessimisti

    Napolimania:| Gli inguaribili pessimisti

    Quella di Napoli è davvero una realtà particolare. Nonostante la squadra azzurra viaggi gonfie vele in quel di Dimaro, con un mercato praticamente chiuso, la squadra pronta e il morale alto, in città restano ancora delle perplessità. L'ultima mossa di De Laurentiis, la conferma di Cristiano Lucarelli, non ha convinto tutti i tifosi, che continuano a invocare l'acquisto di un altro attaccante, un vice Cavani che possa garantire un certo numero di gol. Altro punto che guasta il sonno ai tifosi del Napoli è il problema di Gargano: si aspetta di sapere che intenzioni ha l'uruguiano, visto che è probabile che il centrocampista non sia contento di finire in panchina dopo tre anni da protagonista. Soprattutto, dicevamo, non convince la conferma di Lucarelli. Ma forse ci si sta preoccupando eccessivamente. Lucarelli non ha 40 anni, ma 35 (ne farà 36 ad ottobre), ed è un giocatore che lo scorso anno è stato fermo, è vero, ma per un infortunio traumatico (la rottura del ginocchio) e non certo per acciacchi dovuti all'età.

    Anzi, dai test medici è emerso che Lucarelli è in perfetta forma, oltre ad essere integro. E lo sta dimostrando in questi giorni a Dimaro, dove sta segnando a raffica ed è in ottime condizioni. Certo, la sua mole da carro armato non dà l'idea di un giocatore 'leggero', ma anche cinque anni fa Lucarelli aveva la stessa identica struttura fisica. E poi Paolo Di Canio è tornato alla Lazio a 36 anni, giocando per due anni praticamente da titolare e segnando dei gol straordinari, vedi quello nel derby del 6 gennaio. A Cristiano Lucarelli si chiede molto meno: starsene buono in panchina e subentrare al momento giusto, giocare pochi minuti e dare una mano. Ma soprattutto Mazzarri chiede a Lucarelli di tenere lo spogliatoio tranquillo e compatto, cosa che il bomber toscano ha già dimostrato di sapere fare. E poi si sa che Mazzarri non ama fare troppe variazioni nei titolari: l'allenatore del Napoli farà giocare sempre Cavani.

    Lo scorso anno il tecnico partenopeo lasciò Cavani in panchina solo in poche occasioni, tra cui la partita in casa del Villarreal: i risultati non sono stati straordinari, e indurranno Mazzarri a insistere sempre sugli stessi titolari. Certo, c'è l'inevitabile 'raffreddore', che potrebbe arrivare in qualsiasi momento, ma nel Napoli c'è fiducia che non arriveranno guai fisici per nessuno, e che i sostituti siano all'altezza del compito. Qualcuno, poi, si preoccupa del fatto che Cavani possa non riuscire a ripetere i 26 gol della scorsa stagione: ma perché mai? L'uruguaiano ha confermato di essere un giocatore straordinario, e addirittura straripante nella posizione in cui lo schiera Mazzarri: segna di testa, di destro, di sinistro, e in più dà una mano in difesa. Ci sono tutti i presupposti affinché il Matador possa ripetersi: del resto è un calciatore giovane che può soltanto migliorare, o al peggio confermarsi.

    Gli altri dubbi, che riguardano Gargano, sono eccessivi: l'uruguaiano, nonostante il suo carattere da 'capuzziello', si è sempre comportato correttamente, quindi non ci sono rischi che il centrocampista spacchi lo spogliatoio. La questione panchina o non panchina sarà risolta a quattr'occhi: Mazzarri ha già chiesto di cedere il giocatore, qualora non voglia scendere di grado. A quel punto il Napoli potrebbe prendere un sostituto, un quarto centrocampista di basso profilo, e non certo un'altra 'prima donna', in quanto il problema potrebbe riproporsi pari pari. Insomma, perché non fidarsi di Mazzarri e De Laurentiis? Allenatore e presidente hanno dimostrato coi fatti di poter portare il Napoli in alto senza fare follie: Mazzarri è il pilota di questa macchina da Formula Uno, e se lui chiede un certo assetto vuol dire che in quel modo questa macchina può correre più veloce di tutti.

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