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  • Napolimania:| Insigne spremuto, va gestito meglio

    Napolimania:| Insigne spremuto, va gestito meglio

    La Juventus non è più quella dello scorso anno: non è neanche finito il girone d'andata e i bianconeri hanno già perso due partite. Lo scorso anno avevano completato la stagione con zero sconfitte. Lo scudetto edizione 2013 è quindi libero, e 'balla' in attesa di finire nelle mani giuste. E non è scritto da nessuna parte che debbano essere per forza bianconere. Se le altre squadre forti di questa Serie A, Inter e Milan, devono ancora trovare il giusto assetto (e forse la loro identità), il Napoli ha il dovere di inserirsi e rimanere aggrappato al secondo posto, a cominciare dallo scontro diretto con l'Inter di domenica prossima. Gli azzurri sono stati fortunati in questa rincorsa, è vero: eppure i meriti di Mazzarri e della squadra sono evidenti. Se anche un Insigne impiegato a mezzo servizio sprona il gruppo a lottare per il titolo vuol dire che in casa Napoli qualcuno ci crede sul serio. E proprio il talento del gioiello di Frattamaggiore può essere il grimaldello per scassinare il forziere juventino, dove oggi è custodito il tricolore. 

    Il piccolo attaccante, di fatto, rende al 40%, forse al 50%. I motivi, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sono da ricercare solo nelle scelte di Mazzarri: il rendimento dell'attaccante crolla infatti nel secondo tempo, con evidenti cali fisici. I motivi sono diversi, ma quando Insigne gioca titolare la differenza tra prima e seconda parte di gara balza subito all'occhio. L'ex Pescara non è abituato ai ritmi della Serie A, dove tra coppe varie si gioca praticamente ogni tre giorni, almeno nei primi quattro-cinque mesi della stagione. Però anche il tecnico di mette del suo, chiedendo ad Insigne di fare un lavoro molto dispendioso in fase di copertura e difesa. Un compito che il gioellino esegue bene, e con grande dedizione: però la spesa fisica è elevata, tanto che il baby bomber non riesce a fare i novanta minuti, anche quando il Napoli ne avrebbe bisogno. 

    Pandev ormai manca da un bel po', e l'ex Pescara sta giocando sempre, sia in campionato che in Coppa. E se un Insigne, seppur stanco e forse a mezzo servizio, inventa giocate come quella di Cagliari, allora è il momento di cercare di gestire meglio questo potenziale. Impossibile chiedere a Mazzarri di derogare sul lavoro passivo che devono fare gli attaccanti, ma nel momento del bisogno (vedi quando è mancato Cavani) il potenziale di Insigne va sfruttato per ciò che sa fare meglio: i gol, le invenzioni, e le giocate da fuoriclasse. Per tutto il resto c'è Marek Hamsik, è vero: ma non si può contare sempre sull'assicurazione sui tre punti che rappresenta lo slovacco. Quando lui ha segnato nelle ultime 11 partite di campionato, il Napoli ha sempre vinto. E allora, perché non aggiungere a questo motore un Insigne in più, magari brillante e letale per tutti i novanta minuti?

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