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  • Napolimania:| L'Europa per essere grandi

    Napolimania:| L'Europa per essere grandi

    La parola 'entusiasmo' non basta a descrivere quello che sta avvenendo a Napoli. Il secondo posto in classifica sta facendo aumentare di giorno in giorno le speranze dei tifosi azzurri. Oramai c'è anche chi ha la forza di pronunciare quella parolina con la s (quella che finisce con la o...), e ci crede sul serio.
    Il punto non è dove riuscirà ad arrivare la squadra, ma il cammino che sta facendo per provare a scalare quella montagna chiamata classifica. Nel capoluogo campano si respira un'aria che non si sentiva da tempo, e quella lunga attesa all'aeroporto di Capodichino la dice lunga su quanto si stia sognando.

    Cinquecento tifosi, forse qualcosina in più, hanno accolto la squadra a braccia aperte al rientro da Genova. Ci sono stati cori, foto, canzoni, grida, applausi. E' sembrato quasi un arrivo trionfale, come se fosse stato vinto qualcosa. La verità è che gli azzurri una cosa l'hanno già conquistata: l'affetto e la fiducia di tutta la città. Marek Hamsik, uno dei più acclamati, veniva da un momento difficile ma si è ripreso le copertine dei quotidiani; Cavani sembra un po' stanco ma continua a dare l'anima anche se è praticamente l'ultimo arrivato; Maggio, anche lui risorto da poco, ha convinto così tanto che Preziosi lo vorrebbe in Liguria. Lavezzi non c'era, ma il bagno di folla lo ha ricevuto ugualmente il giorno successivo, partecipando all'inaugurazione dello store azzurro.

    Sarà che è arrivata quella vittoria a Genova contro i rossoblù che mancava da anni, sarà che mentre l'Inter crolla e la Lazio frena, il Napoli - forse affiancato esclusivamente dalla Juventus - si candida realmente a piazzarsi in alto. Sarà che il campionato post-Mondiale ha spesso regalato sorprese, ma la gioia che c'è in città è impressionante. Adesso, però, bisognerà provare a metterla da parte. Sta per arrivare un momento topico della stagione: lo Steaua. E' vero, le glorie in campionato sono forse più importanti, o forse - non essendo la Champions - sono più entusiasmanti, ma se il Napoli vuole diventare grande deve capire che l'Europa League è un gradino fondamentale.

    La gara, l'ultima per il girone K, sarà la più importante di questo 2010. I partenopei potrebbero dimostrare qualcosa di più grande: potrebbero essere l'unica italiana a farcela, l'unica squadra nostrana a tenere alzata la bandiera tricolore, quella che potrebbe continuare a spingere un pochino per quel ranking tanto complicato. Sarebbe un modo per dire a tutti che il Napoli c'è, per ricordare quanto la formazione campana sia pronta per i palcoscenici che contano. Andare avanti significherebbe inviare un chiaro messaggio: attenzione al Napoli, perchè non molla. Ed è per questo che non bisognerà scendere in campo convinti che non conti, o al contrario convinti di essere superiori all'avversario e deconcentrarsi. Niente paura, ma tanto rispetto per chi si affronta. Insomma, se l'entusiasmo deve continuare è meglio che parta dall'Europa League.

    Sognare non costa nulla, si dice, e anche Lavezzi lo ha ricordato. Adesso che la squadra non si nasconde più, ora che nessuno ha più paura di parlare (anche se a tenere i piedi ben saldi a terra ci pensa sempre Mazzarri), è il momento di salire ancora più in alto. Spesso si dice che uscire dalle coppe aiuta a vincere il campionato, per il Napoli non deve e non può essere così: l'Europa deve essere un vanto, deve essere lo sprone, la spinta per mettere il turbo in campionato. Arrivare primi in classifica non è semplice, visto il Milan di quest'anno, ma l'ex Coppa Uefa può dare la carica giusta per arrivare ancora più in alto. Ci sono anche altri fattori in ballo: il mercato, e una gloria per questa città che oggi sembra caduta di nuovo in un baratro. 


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