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  • Napolimania: più forti della Juve, la rivoluzione passa dall'Olimpico

    Napolimania: più forti della Juve, la rivoluzione passa dall'Olimpico

    • Marco Giordano
    L'eterna dicotomia tra bellezza e concretezza, la perenne disputa tra l'esser belli o esser vincenti, tra il voler esser la Germania dell'Ovest ed amare l'Olanda di Cruyff potrebbe trovare una prima, straordinaria, sintesi sabato sera, in quella città che fu capitale di un Impero che riuscì, per diversi secoli, ad esser meravigliosa ed imbattibile. Ci sia concesso il paragone storico: perché a Roma, domani sera, si potrebbe aggiungere un'altra pagina al libro della storia del calcio. Piccola, non decisiva, ma sicuramente importante. Se il Napoli di Sarri riuscirà a vincere o già solo a far punti all'Olimpico con una performance di quelle che lo hanno reso celebre nel mondo del football allora ci sarà il primo vero passo verso il traguardo tricolore, dimostrando a tutti che “il calcio all'italiana” può cambiare e sta cambiando.

    PIU' FORTE DELLA JUVE - Nelle interviste che stanno rilasciando negli ultimi giorni i calciatori del Napoli, il refrain è sempre uguale: “lo scudetto sarebbe un sogno ed è il nostro obiettivo, siamo rimasti per vincerlo. La Juventus resta la favorita perché ha mentalità e tanti soldi per gli investimenti”. È giusto che i tesserati partenopei parlino così, che sentano dentro lo spirito di dover compiere un'impresa. Con il Golia da battere con i mezzi di Davide: quel Golia è una Juventus che con sei vittorie ed un pareggio non da la sensazione di aver mollato. Ma, anche nella percezione generale, qualcosa sta cambiando. “Il Napoli? Giocano come pochi al mondo, anche se non sono imbattibili. Oggi per me è più forte della Juve, almeno per il gioco che fanno”. Così si è espresso Diego Perotti alla vigilia: in un mondo come quello del calcio dove si va per luoghi comuni peggio che in politica, dire che il Napoli è più forte della Juve ha un sapore quasi rivoluzionario.

    LA RIVOLUZIONE CULTURALE - Scalzare dalla vetta definitivamente chi sta lì da sei anni è rivoluzionario, forse lo è di più cambiare la propria mentalità. De Laurentiis, a Firenze nei giorni scorsi, ha parlato di ciclo vincente, non di un solo scudetto da conquistare. Oggi Dries Mertens spiegava come il gruppo si sente più vicino alla Juve anche nella mentalità. Anche la città è cambiata, Napoli è una metropoli che ama il calcio e lo vive con passione. Ma, con la maturità giusta che infonde lo spirito giusto a squadra e società. Una vera rivoluzione culturale, quella che serve per continuare ad esser belli, ma diventare anche vincenti.  

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