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Napolimania: la tristezza di Higuain

Napolimania: la tristezza di Higuain

In una squadra dove non c’è un vero leader Gonzalo Higuaìn si sbraccia e impreca. Corre, sgomita, insegue palloni andandoseli a prendere lì dove non dovrebbe. A volte sembra giocare da solo. Accadeva anche nella scorsa stagione, in questa sta succedendo spesso. E se ci si mette anche un errore, magari dal dischetto, per il Napoli è lo sfascio. In questo inizio di stagione da dimenticare Gonzalo Higuaìn fa da solo il bello e il cattivo tempo. Unico lottatore in una squadra che sembra confusa e demotivata. I nuovi acquisti un corpo estraneo, i vecchi che sembrano spaesati. La sensazione è che si sono persi dei punti di riferimento. In un Napoli che non ha leader Higuaìn prova a diventarlo. Ma lui chiede soltanto di poter fare ciò che ha sempre fatto. I gol. Lavorare per aiutare la squadra, e segnare. A Udine è stata una sofferenza, appena due palle giocabili. Possibile che lui debba ripiegare all’indietro per cercare palla, togliendo spazio anche al folto “tridente basso” di Benitez. Eppure l’argentino è uno che non si lamenta mai. Mai una parola fuori posto. Lui e Benitez camminano spalla a spalla, come ama dire l’allenatore. Mai Gonzalo ha avuto da ridire su un modulo che è diventato una specie di gabbia. Una “caiola” dalla quale non si può uscire. Forse anche Higuaìn ne è penalizzato. Sa fare reparto da solo, e Benitez gli lascia spazio.

Ma ha anche bisogno di palloni giocabili, che ultimamente si vedono col contagocce. Lo si è visto a Udine, dove l’argentino ha protestato a lungo con i compagni, chiedendo a gran voce e disperatamente di avere più palle giocabili. Invece solo lotta e sgomitata per conquistare un rimpallo, o un’occasione “sporca”. Troppo sballato questo Napoli per poter esaltare le qualità del suo bomber. Lui che ha segnato due reti fino a questo momento. Un inizio di stagione da dimenticare. Anche perché le sole due vittorie sono arrivate una con un colpo di fortuna (a Genova) quando il tempo era ormai scaduto. L’altra è arrivata in Europa League, al debutto con lo Sparta Praga. Di fronte una squadra modesta, che purtroppo non fa molto testo. E un Napoli sballato che Higuaìn tenta disperatamente di far ballare. Il tango argentino non va, nessuno lo segue. Da qui il presunto sfogo avuto a Udine, dove il Pipita si sarebbe confrontato duramente con i compagni. La società ha smentito qualsiasi episodio legato al nervosismo (compreso un pugno in un vetro da parte di Edo De Laurentiis) ma chi era presenta giura e insiste che lo sfogo di Higuaìn c’è stato. Va bene prendersela con i compagni, ma occhio anche all’allenatore.

“Che squadra ha fatto Benitez?”. Questa la domanda che ha attanagliato i tifosi alla lettura delle formazioni. Quel tridente basso dietro Higuaìn è stato a dir poco scellerato: fuori, contemporaneamente, Callejon, Hamsik e Mertens, praticamente tolti tutti i gol del Napoli a parte quelli di Higuaìn e di De Guzman. Forse Benitez ha osato troppo. Nello schema scelto per Udine dentro Insigne, in periodo assolutamente negativo, Michu al centro, lento e ancora fuori condizione, e soprattutto uno Zuniga fuori ruolo, mentre a sinistra agiva Britos, altro elemento messo fuori posizione che ha faticato non poco. Un pasticcio che ha condizionato la prestazione e probabilmente anche il risultato. Higuaìn, ammesso che si sia davvero infuriato, forse ne aveva tutti i motivi. Un Napoli spaesato e con un Benitez indecifrabile: Higuaìn chiede soltanto di far gol, di farlo a meglio.

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