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  • Napolimania:| Le insidie della sosta
Napolimania:| Le insidie della sosta

Napolimania:| Le insidie della sosta

La prima sosta della stagione è andata: finalmente si ricomincia e il Napoli riparte. Sì, ma come? La pausa per le Nazionali che arriva puntuale ad ogni inizio di stagione è delicata, perché va gestita con attenzione. Partire e poi subito fermarsi non è di certo l'ideale, ed ecco che la sosta di settembre può nascondere qualche insidia, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Del resto non è vero che sosta vuol dire giocatori riposati, anzi. Il Napoli ha visto ben 12 nazionali in giro per il mondo, tutti impegnati nelle rispettive squadre con una o due partite (quasi tutti) nelle gambe. E qui tocca a Walter Mazzarri fare una scelta: o puntare su tutti i titolari, 'sfidando' possibili insidie dovute alla stanchezza, oppure cominciare con un po' di turn over per gestire bene le fatiche dei nazionali, tra le quali non vanno dimenticati i lunghi viaggi di rientro, spesso e volentieri con voli internazionali. Mazzarri sa bene che non si possono fare passi falsi: sembra strano, ma le prime due giornate di campionato (due vittorie su due) appaiono lontane, e bisogna gestire bene la ripresa.

Lo scorso anno la sosta portò bene, perché il Napoli giocò contro il Cesena, ma di fatto il campionato cominciò in quella occasione perché la prima giornata non si disputò a causa dello sciopero dei calciatori. In ogni caso andò bene, perché gli azzurri vinsero 3-1. Non andò bene invece nelle due annate precedenti, quando il Napoli si riaffacciò al campionato dopo la sosta stentando. Nella stagione 2010-2011, già con Mazzarri alla guida, arrivò un pareggio casalingo contro il Bari: finì 2-2 in una partita anche piuttosto sfortunata per i partenopei. Ma andò molto peggio nel campionato precedente, quello 2009-2010, dove gli azzurri, con Donadoni alla guida (e domenica sulla panchina del Parma) subirono una pesante sconfitta sul campo del Genoa, con gli azzurri battuti per 4-1. Tra l'altro Walter Mazzarri subentrò a Donadoni proprio dopo la seconda sosta di quel campionato, esordendo con la vittoria (sofferta) sul Bologna per 2-1.

E quindi gli azzurri non possono sottovalutare l'insidia: Mazzarri lo sa, soprattutto perché quando ha provato a fare un massiccio turn over in campionato ad inizio stagione, le cose non sono mai andate bene. Lo ricordano benissimo l'allenatore e i tifosi nella sconfitta a Verona col Chievo, con ben sette cambi, tanto per fare un esempio. Quindi l'allenatore azzurro dovrebbe seguire la linea della continuità: forse qualche cambio mirato, ma solo per dare fiato a chi è effettivamente stanco dagli impegni internazionali. Per il resto l'arma sulla quale puntare è sicuramente la concentrazione, ma da questo punto di vista Mazzarri sa come fare. Del resto, le ultime 'sbandate' degli azzurri negli appuntamenti di campionato dopo la sosta sono arrivati quando lui non era alla guida del Napoli. Già con Reja, nelle annate precedenti alla 2009-2010, il Napoli esordì sempre con una vittoria dopo la sosta di settembre. Per Mazzarri quindi, ogni intento di turn over è rimandato all'impegno di giovedì di Europa League contro l'Aik Stoccolma. Da domenica parte un ciclo terribile e intenso: 7 partite in 22 giorni. Il calcio d'estate è ormai alle spalle, bisogna fare sul serio e cominciare a costruire per davvero questa nuova stagione.

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