Calciomercato.com

  • Napolimania: la ricca Juve crei la sua Superlega, il patto col diavolo vale fino al confine

    Napolimania: la ricca Juve crei la sua Superlega, il patto col diavolo vale fino al confine

    • Marco Giordano
    Come sempre, è meglio partire dalle decisioni arbitrali: nell'episodio finale, quello che ha deciso il match, il fallo di Elmas su Dybala c'è, così come non c'è fuorigioco sanzionabile in area partenopea prima del tocco di Koulibaly. Quindi, direzione di Orsato che non ha inciso sulla gara: tre ammoniti per parte, sempre vicino all'azione, la dimostrazione che quando è nelle condizioni per arbitrare al top, il fischietto di Schio sa fare benissimo il suo lavoro: e non aggiungo altro.

    Messo da parte il capitolo Orsato, dopo Juventus-Napoli resta una sensazione gattopardiana: tutto deve cambiare perché nulla cambi. Sarri, Lozano, Manolas, De Ligt, Danilo, Di Lorenzo: tanti gli elementi di novità della sfida, tanti i volti che non c'erano. La vincitrice degli ultimi otto scudetti ha dimostrato la stessa superiorità, soprattutto fisica, in un contesto tattico che, in fin dei conti, ha inciso poco. Fin da quando ha premuto sull'acceleratore, la Juve non ha solo tenuto il pallino del gioco, non ha solo costruito azioni su azioni chiudendo meritatamente in vantaggio: ha sottolineato la grande differenza muscolare e tecnica che esiste tra le due squadre, un elemento determinante in un calcio che vira verso il recupero palla altissimo e lo strappo verso la porta avversaria. Il Napoli ha opposto timida resistenza, Ancelotti è consapevole che deve riuscire in un miracolo, dover trovare un'alchimia come quella raggiunta proprio da Sarri, per poter lottare contro Sarri, senza un ultimo sussulto dal mercato.

    PIÙ QUALITÀ - Anche se fosse finita 3-3, anche se non ci fosse stata l'autorete di Koulibaly, il Napoli sarebbe, comunque, ripartito dalla consapevolezza che questo gap esiste: per questo Ancelotti ha spinto per avere giocatori di qualità e di spessore abituati a vincere trofei su trofei, come James Rodriguez. Perché solo così si può alzare l'asticella e provare a lottare, solo così puoi fare quel salto che aveva invocato lo stesso Sarri a fine del suo ciclo. Lozano è un ottimo innesto, Manolas anche: ma guardare la panchina della Juventus ieri era come passare con una meravigliosa cassata siciliana sotto il naso di un diabetico (non s'offenda nessuno, visto che parlo per esperienza personale). Spread, differenziale, distanza: chiamatela come vi pare, ma Juventus e Napoli sono divise dalla forza economica e societaria dei bianconi più che da ogni altra cosa. La rimonta da 3-0 a 3-3 non illuda: se Sarri ed i suoi non dovessero fare harakiri, allora ci sarà il nono scudetto di fila. Ed è qui che per l'ennesima volta chiedo l'intervento della Lega e delle istituzioni anche europee del calcio: non vi sorprendano gli stadi vuoti, la morte della passione, se si consente ad un élite di fare ciò che vuole con i quattrini che si ritrova. Ripeto quanto già detto più volte: la Juventus andasse in Premier con una wild card, facesse la sua Superlega. Ad oggi, forse, solo l'Inter può sperare di avvicinarsi, con un percorso quinquennale: solo perché Zhang può permettersi qualsiasi cosa, come dimostra l'assegno staccato per Lukaku.

    PATTO COL DIAVOLO - In un calcio senza sogni, avete assistito a Juventus-Napoli, alla rimonta di una squadra che ha approfittato di una sbandata dei titani, del dramma sportivo di un altro titano come Koulibaly, in evidente difficoltà. Per come è finita, per quella scena di Kalidou distrutto a terra, pronto a far scendere una lacrima sulla sua meravigliosa faccia nera, vien quasi da pensare che la Juventus abbia fatto un patto col diavolo: un patto che finora ha avuto validità solo fino al confine.

    Altre Notizie