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Napolimania: Lukaku-McTominay, la doppia vittoria di Conte. Meno male che Big Rom era "finito"
COMBO VINCENTE - Il monday night ha premiato le scelte caldeggiate in estate dal timoniere azzurro, che ha voluto infondere nuova linfa in termini di personalità e peso specifico ad una squadra smarritasi nel post Scudetto. Ecco spiegata l'accoppiata Lukaku-McTominay, portata sotto al Vesuvio dal ds Manna su preciso input di colui che siede in panchina. E i fatti, a giudicare dai numeri stagionali, gli hanno dato ampiamente ragione.
LUKAKU DA RECORD - La statistica fatta registrare da Lukaku dopo Napoli-Empoli è ulteriormente emblematica di quanto Big Rom sia cruciale per progetto e schemi: l'ex Inter segna ma soprattutto sta facendo segnare, rispondendo ai vari "macchinoso" e "statico" che durante l'annata si sono sprecati. Dodici reti, dieci assist (undici includendo la Coppa Italia): al top nei 5 top campionati europei a braccetto con un certo Momo Salah. E meno male che lo davano per 'finito'!
MCTOMINAY TOTALE - E McTominay? Se hai saputo prenderti 'Old Trafford' sei in grado di ripeterti anche al 'Maradona'. Il Diavolo Rosso ha trasferito stimoli ed energie psicofisiche al servizio degli azzurri, confezionando un 2024/2025 che lo rende tra i migliori della Serie A nel suo ruolo. Nove reti e 4 passaggi decisivi in 30 presenze, numeri da attaccante e una capacità di lettura degli spazi unita al saper combattere a completare il DNA di un calciatore totale.
I BIG TRAINO DEL GRUPPO - Il 3-0 rifilato ai toscani ha confermato una volta di più un'altra dote da sempre riconosciuta a Conte: il saper fare gruppo. "Gruppo", parola carissima al tecnico leccese, che anche stavolta funge da fondamenta nel ritorno del Napoli al vertice. Lo ha rimarcato nella conferenza post-gara, lo dicono i fatti: a tal proposito ne è un esempio la prova di Mazzocchi, gregario e profeta in patria uscito tra gli applausi di una Fuorigrotta con cui, quando esterni amore per la maglia e voglia di dare tutto, vai sempre d'accordo. "E' una regola che vale in tutto l'universo, chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso": slogan delle Curve incamerato alla lettera. Una comunione di intenti tra squadra e ambiente impreziosita dalla qualità dei singoli, ai quali nella volata finale l'allenatore ha ammesso di volersi affidare: "Mi aspetto che i giocatori con più spessore si assumano più responsabilità e spostino gli equilibri".
SECONDO TEMPO SUPER: LEZIONE IMPARATA? - Analizzando la prestazione generale del Napoli contro l'Empoli è balzata agli occhi la ripresa super dei partenopei, partiti con qualche difficoltà grazie all'ottimo disegno tattico di D'Aversa ad ingabbiare le fonti di gioco avversarie (marcature a uomo in mediana e pressione sui difensori) ma bravi poi a legittimare la vittoria chiudendo i conti nel secondo tempo. Esattamente il contrario di ciò che causa il ritardo in classifica dall'Inter, con punti depauperati a causa dei tanto discussi cali: "La squadra è andata in protezione", ha spiegato Conte. Ebbene, se il duello tricolore è ancora aperto lo si deve anche all'inversione di tendenza offerta coi toscani.
MOMENTO CHIAVE PER LO SCUDETTO - Napoli a -3 dai nerazzurri e calendario che prevede un passaggio probabilmente chiave: Lukaku & Co. a Pasqua faranno visita ad un Monza tenuto in vita solo dalla matematica, mentre gli uomini di Inzaghi si recheranno a Bologna. Poi Napoli-Torino e Inter-Roma, ma prima la capolista dovrà contendere l'accesso alla finale di Coppa Italia al Milan. Il tutto in attesa di capire se chi comanda il campionato volerà in semifinale di Champions: in tal caso, tra l'incrocio coi giallorossi e la successiva sfida col Verona, altro scoglio europeo da affrontare. E gli azzurri, parallelamente, andranno a Lecce. Insomma, una sorta di 'ora o mai più': Partenope ci crede.