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  • Napolimania: mettiamo fine a questa dittatura

    Napolimania: mettiamo fine a questa dittatura

    Qualcuno ha detto: "Juve-Napoli è la storia contro il caso". Certo, i bianconeri hanno vinto molto di più, e piaccia o no rappresentano in modo forte il calcio italiano. Ma pensare che il Napoli sia davanti a loro solo per caso è un errore. Quella di domani sera non è la prima sfida-scudetto tra le due squadre. Napoli-Juve del '57 giocata al "Collana" al Vomero, col pubblico praticamente a bordo campo. Il match si disputò solo dopo l'ok di Boniperti, ma la Juve pagò con la sconfitta.

    E ancora la "presa" di Torino con quell'1-3 che spianò la strada al primo scudetto azzurro. Sono solo gocce rispetto alla marea di trionfi juventini, ma il Napoli è stato attaccato ai bianconeri più spesso di quanto si pensi. Il 2-3 dell'era Mazzarri non significò nulla per lo scudetto, ma dimostrò come il Napoli ha il coraggio e la sfrontatezza di provare ad osare contro la squadra più forte. Ci riuscì Diego, per due volte, a rivoluzionare gli equilibri. Mise fine alla dittatura delle squadre strisciate. Ora ci riprova Gonzalo Higuain: lui è un po' il Careca dell'epoca.

    I valori si sono invertiti. 30 anni fa c'era un grande "dieci" e un "nove" che gli faceva da spalla. Oggi le cose sono al contrario. Ma non cambia la voglia di Napoli, di una città intera, di sovvertire questa dittatura bianconera. Tornare a far vincere i colori, cancellando almeno per una volta il nero (e il bianco) dal tricolore. Può essere la volta giusta: la rivoluzione Napoli ha il volto del "Che" Sarri. Cuore di sinistra, sguardo impavido e incazzatura da vendere. E che sia la volta buona. È il popolo che lo chiede.

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