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Napolimania: Rafa piace, ma deve parlare il campo

Napolimania: Rafa piace, ma deve parlare il campo

Rafa Benitez non aspetterà il giorno del raduno per conoscere i suoi calciatori. Il tecnico azzurro ha già telefonato ad un bel po’ di elementi che l’anno prossimo dovranno giocare con lui. Lo spagnolo ha addirittura fatto gli auguri a capitan Cannavaro. Il difensore non se lo aspettava ed è rimasto naturalmente molto contento dell’episodio. Dovrà essere lui il punto di riferimento dello spogliatoio. Intanto in città non si parla d’altro: piacciono la cultura e la simpatia dello spagnolo, ma a breve toccherà far parlare il campo. L’allenatore ha chiesto fiducia e pazienza in caso di partenza difficile.

Ai tifosi il nuovo tecnico azzurro è piaciuto molto: nella sala stampa di Castelvolturno, gremita come non mai, c’era posto soltanto per poco un centinaio di giornalisti, ma l’evento è stato seguito in tutta Italia e nel mondo grazie alle dirette televisive e quelle streaming: più di 8.500 utenti collegati e oltre 41.500 views per la diretta streaming della presentazione di Benitez soltanto sul sito del Napoli, per non parlare degli altri portali online e delle tv tematiche che hanno presentato l’evento in diretta. Tutti hanno potuto sentire le parole del tecnico, la sua simpatia e umiltà. Quel 'Chiamatemi Rafé', è piaciuto molto, così come la disponibilità al sorriso e alla battuta, mai acida, ma sempre con garbo.

Lo spagnolo è apparso perfino emozionato, lui che nel mondo nel calcio ne ha passate di tutti i colori, ma allo stesso tempo ha mantenuto equilibrio e buon senso, ma dimostrando anche di essere un uomo astuto: lo si è capito da come ha risposto abilmente ad alcune domande insidiose, cavandosela egregiamente con un ottimo italiano. E ai napoletani ha fatto piacere sentirlo parlare anche in inglese e in spagnolo, la sua lingua madre. Benitez, una persona colta ma anche un maestro di calcio: ha saputo toccare le corde dei napoletani, che sanno amare incondizionatamente, ma che vogliono, anzi, pretendono, di essere sentiti e ricambiati allo stesso modo. Quando lo spagnolo ha mutuato il suo nome nel dialetto partenopeo i sorrisi si sono sprecati. Ma soprattutto hanno fatto piacere le parole di stima verso la città e la sua cultura: la volontà di conoscere la città, di andare a vedere i posti che gli stessi tifosi gli hanno consigliato, hanno creato subito un’empatia e un feeling, che in realtà era già nato tramite la rete nei giorni che hanno seguito il suo annuncio.

Sua moglie era lì, in conferenza stampa, e lo ha seguito nella prima giornata napoletana. In quattro anni la consorte del suo predecessore non si è mai vista, e in molti non l’hanno nemmeno mai vista. Si dice che a Napoli sia venuta non più di due o tre volte. Un rapporto empatico che con Mazzarri è sempre mancato, e che invece con Benitez è esploso come fuochi di artificio. Però, tra poche settimane toccherà far parlare il campo, e lì possono essere dolori. È vero, Benitez in poche mosse ha fatto intravedere tutte le sue capacità di comunicatore e le sue belle doti umane, ma ora bisognerà parlare di calcio, e dimostrare di saper fare i fatti, quelli che il suo predecessore, in fondo, ha fatto dal primo giorno che ha messo piede a Castelvolturno.

A liverpool Benitez ha fatto il manager per sei anni: in Inghilterra non esiste la figura del direttore sportivo, che è incorporata in quella del tecnico, chiamato appunto 'manager'. Questo ruolo non piace a Benitez (non lo ha fatto neanche al Chelsea). Il mercato e le scelte sono tutte nelle mani di Riccardo Bigon e i suoi collaboratori, Zunino, Mantovani e Micheli. Il ds azzurro può dare sfogo alle sue capacità, facendo finalmente il mercato che ha in testa da diversi anni. Prima era Mazzarri a decidere il 70% degli acquisti, e a Bigon toccava eseguire. Qualche “suo” giocatore è arrivato, ma sempre messo da parte. Mazzarri incideva fin troppo sul suo ruolo, ed ora anche Bigon si è tolto un peso: il ds e lo scouting del Napoli, che ha ottenuto la fiducia di De Laurentiis, può dimostrare il suo valore.

 

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