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  • Napolimania: Rafael in marcia sulla strada verso la serenità

    Napolimania: Rafael in marcia sulla strada verso la serenità

    Le braccia alzate al cielo. Lo sguardo invoca il suo Dio, che mai lo ha abbandonato. La vita di Rafael Cabral Barbosa non è stata facile: fin dai primi anni della sua infanzia ha dovuto fare i conti con un destino in salita: all’età di 6 anni rimane orfano, e dopo altri cinque anni comincia a fare il calciatore. Da ragazzino viene mandato in Corea per un’esperienza che lo ha formato come persona, ma calcisticamente la lontananza dal Brasile lo ha penalizzato. Ha costruito la sua carriera dopo il ritorno a casa, nel Santos, dove ha vinto la coppa Libertadores. L’Italia è stata la sua grande opportunità: difficile accettare la panchina, lo scorso anno, per lui che in Brasile è considerato un fenomeno nonostante i 24 anni di età. Però davanti c’era Reina e quindi l’esperienza poteva essere preziosa. Le cose non stavano andando male, nella scorsa stagione: 11 partite giocate, alternandosi con lo spagnolo. Sul più bello un grave infortunio, rimediato a Swansea in marzo, lo ferma per 6 mesi.

    Lui che era in discussione, ha trascorso l’intero recupero con il terrore che il Napoli rimediasse con un altro portiere dopo l’addio di Reina, e di fatto “lo facesse fuori”. Su Rafael una doppia pressione: recuperare dall’infortunio (crociato rotto) e prepararsi a gestire l’eredità di Reina. Pur di arrivare in condizione al ritiro estivo di Dimaro, ha perso moltissimi chili, e quindi anche muscolatura ed esplosività: la paura di essere considerato fuori forma e quindi non pronto per giocare ha prevalso. Rafael si è fatto trovare pronto, ma un avvio di stagione incerto lo ha condizionato fino a questo momento. Una difesa traballante e qualche suo difetto endemico, come le uscite, lo hanno messo in discussione, soprattutto tra critica e tifosi. Benitez, però, non ci ha mai pensato a metterlo fuori.

    Tra i pali Rafael è un portiere che sa fare la differenza, e deve recuperare sicurezza e tranquillità. Una mano deve darla anche la retroguardia, e si spera che l’esplosione di Koulibaly possa aiutare anche lui. Intanto, contro lo Young Boys è arrivata la quarta partita stagionale senza subire gol, la seconda di fila. Le altre erano state Sassuolo e Roma in campionato e Slovan Bratislava in Europa League. Troppo poco per una squadra che ambisce al vertice, ma i miglioramenti di Rafael, seppur lenti, sono costanti. Confiderà nell’aiuto di chi invoca prima di ogni partita: ma il conforto più grande è la fiducia dell’allenatore e della società.

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