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  • Napolimania:| Turnover giusto ma temuto

    Napolimania:| Turnover giusto ma temuto

    • Francesca Fortunato

    Catania, Liverpool, Milan. Un trittico difficilissimo, e il turnover diventa obbligatorio. Il Napoli è tra le grandi, ai vertici della classifica di serie A, vince e convince, ma ha bisogno del suo Cavani (ed è per questo che Mazzarri sta valutando l'idea di utilizzarlo nonostante tutto). Impossibile, però, schierare gli stessi uomini per 270', in particolare se molti hanno sulle spalle viaggi transoceanici, fuso orario e due partite disputate con le rispettive nazionali. Mazzarri, quindi, dovrà cambiare qualcosa e lo farà sicuramente a Catania. Cercherà di far rifiatare i leader degli azzurri per provare a puntare tutto su di loro nel doppio match casalingo con gli inglesi e poi con i rossoneri.

    Il turnover, però, fa un po' paura in casa Napoli, e chissà che il mister non provi a farlo senza stravolgere del tutto l'undici titolare. I nuovi arrivati si stanno ancora ambientando, anche se c'è molta più fiducia in loro. Yebda, Sosa e compagni stanno dimostrando di meritarsi la maglia azzurra, ma non sembrano ancora al livello dei loro compagni. In ogni caso, domenica Mazzarri dovrebbe riproporre l'esperimento fatto a Cesena, anche se con qualche cambio in meno. In quell'occasione, però, non andò tanto bene fino a quando Cavani non prese in mano le redini della partita.

    La scelta di mettere in panchina l'uruguayano, quindi, preoccupa alcuni tifosi che sperano di potersi ricredere sui timori iniziali e di vedere lo stesso risultato di Cesena, ma senza la rimonta. Perchè il paragone con Cesena? Il collegamento è semplice: i due candidati ad accomodarsi in panchina (insieme ad Hamsik) sono proprio Gargano e Cavani, quelli che entrando in campo cambiarono il volto del match di qualche settimana fa (naturalmente fu anche grazie ad uno spettacolare Lavezzi). Dall'altra parte, però, c'è una differenza: in quel caso il turnover fu quasi totale, mentre in Sicilia i vari Dossena, Maggio e Cannavaro dovrebbero esserci.

    In ogni caso, Catania sembra essere una sorta di test: se le seconde linee falliranno, ripartirà il tormentone mercato e le discussioni sulle scelte estive.

    Sarà anche un test psicologico per i nuovi, che non solo non sono ancora abituati al clima del campionato italiano (particolarmente caldo quello di questi giorni) ma sentono la pressione che c'è sul Napoli e la consapevolezza che vincere al 'Massimino' significherebbe anche arrivare con una spinta maggiore agli incontri con il Liverpool e il Milan. La parola turnover, quindi, è obbligatoria, ma ancora temuta... 


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