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Napolimania:| Walter e il dispetto all'amico Vlado

Napolimania:| Walter e il dispetto all'amico Vlado

Era il 26 settembre del 2012 quando Vladimir Petkovic si presentò al San Paolo con un modulo decisamente 'allegro'. L'allenatore serbo, ancora nuovo al calcio italiano, prese una di quelle 'rinfrescate' che si ricordano nel tempo: la lezione gliela diede Walter Mazzarri, che lo imbrigliò tatticamente e affidò alla furia di Cavani il resto del lavoro: al San Paolo finì 3-0 per il Napoli, con la tripletta del Matador. Petkovic non la prese male, anzi: al di là dell'episodio del gol irregolare di Klose 'auto-confessato', l'ex allenatore del Sion non solo incassò con umiltà, ma da allora ha preso Mazzarri ad esempio, citandolo come uno dei più bravi allenatori italiani. E in risposta l'allenatore toscano lo ha preso in simpatia, apprezzandone gli atteggiamenti e citandolo a sua volta come esempio positivo, soprattutto quando parla di Petkovic motivatore. 

Tra i due non c'è una vera amicizia, ma una stima reciproca nata da una partita intensa, seppur a senso unico. Ci si aspetterebbe un Mazzarri piuttosto tranquillo e un Petkovic preoccupato, ma in apparenza sta accadendo il contrario. Il toscano sente molto le sfide con la Lazio: ha portato il Napoli in ritiro, in un albergo blindato e lontano da occhi indiscreti. Sta studiando questa partita con attenzione: diffida, e molto, dalle presunte assenze in casa biancoceleste, che alla fine dei conti si limitano al solo Klose, il quale in verità non è poi così decisivo visto che ha segnato soltanto dieci gol in questa stagione. Il recupero di Hernanes preoccupa l'allenatore del Napoli, ma anche la presenza di Floccari: il suo pupillo, che tanto ha voluto nel mercato di gennaio, ma che poi non è arrivato. In più c'è il nuovo arrivo, Saha, che Mazzarri non conosceva e che ha dovuto 'studiare' per prepararsi a un suo eventuale ingresso in campo. 

Insomma, nonostante la lezione dell'andata l'allenatore azzurro prende con le molle la sfida dell'Olimpico, mettendo in secondo piano perfino la partita delle 18 tra Fiorentina e Juventus, che si è deciso di non seguire per non minare la concentrazione. In casa della Lazio il Napoli può giocarsi il definitivo passaggio di consegne per lo scettro d'argento, quello della seconda piazza, che può contendere lo scudetto fino alla fine. Mazzarri sa bene che la Lazio in casa non è un cliente facile, e per motivare i suoi ha preso ad esempio le tre partite con la Juventus (una in campionato, due in Coppa Italia). Soprattutto chiederà ai suoi ragazzi di stare attenti al carisma di giocatori come Mauri, che nonostante i guai giudiziari che incombono hanno ancora la stoffa da leader. E infine c'è quel 3-1 dello scorso aprile da 'vendicare'. Un risultato che contribuì a mettere il Napoli fuori dalla corsa Champions: Mazzarri si ricorda bene quella partita, e non vuole replicare un altro passo falso. L'allenatore toscano ha capito che fare il vero salto di qualità vuol dire andare a Roma a vincere contro la Lazio. Se ci riuscirà la parola scudetto non sarà poi così azzardata.

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