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  • Nappi a CM: 'Il Genoa deve dare a Mandorlini quella fiducia che l'Atalanta ha avuto in Gasperini'
Nappi a CM: 'Il Genoa deve dare a Mandorlini quella fiducia che l'Atalanta ha avuto in Gasperini'

Nappi a CM: 'Il Genoa deve dare a Mandorlini quella fiducia che l'Atalanta ha avuto in Gasperini'

  • Marco Tripodi

Marco Nappi, doppio ex della sfida tra Genoa e Atalanta che andrà in scena domenica pomeriggio a Marassi, ci ha parlato in esclusiva di cosa si aspetta dalla gara tra rossoblu e nerazzurri: “Sono due squadre molto diverse. L'Atalanta è la vera rivelazione del torneo. Gasperini dopo una partenza difficile ha ottenuto la fiducia della società e l'ha ricambiata ottenendo risultati straordinari, che nessuno avrebbe preventivato. Il Genoa, al contrario, dopo un avvio di torneo che lasciava ben sperare si è spento e ora fatica a trovare una propria identità. Tuttavia credo che se si insisterà con Mandorlini i risultati arriveranno. Conosco personalmente Andrea, per averci giocato assieme ai tempi dell'Udinese, e so che è un gran lavoratore che sa cosa ottenere dalle proprie squadre. Penso sia l'uomo adatto per guarire il Grifone”.

 

Quali sono i maggiori meriti dell'Atalanta e i più grandi demeriti del Genoa sull'andamento dei rispettivi campionati? “Come detto i bergamaschi sono stati bravi ad aspettare Gasperini dopo un inizio disastroso con tre sconfitte nelle prime quattro gare. Molti altri presidenti l'avrebbero mandato via, invece i Percassi hanno continuato a credere in lui che poi ci ha messo del suo per rilanciare la squadra. Ha sfornato una serie impressionante di giovani talenti del vivaio, dando un segnale positivo a tutto il calcio italiano. Il Genoa, viceversa, anche dopo la smobilitazione di gennaio, che l'ha privato di giocatori importanti anche dal punto di vista della personalità, non ha saputo puntare sui ragazzi delle proprie giovanili, come invece spesso aveva fatto in passato”.

 

Eppure in rossoblu i giovani promettenti non mancano, basti pensare a Morosini e Beghetto, acquistati a gennaio, o a Biraschi, arrivato in estate. Tutti però non sono praticamente mai stati presi in considerazione. Come mai? “Non conosco la situazione interna alla squadra per cui non mi posso sbilanciare. Posso soltanto ipotizzare che se sia Juric che Mandorlini non li hanno impiegati è perché forse non sono ancora pronti per la Serie A. Pur essendo tre talenti, probabilmente stanno pagando troppo il salto dalla Serie B. Speriamo che in questo finale di stagione possano avere più spazio”.

 

Quale accoglienza si aspetta riserveranno i tifosi rossoblu all'ex idolo Gian Piero Gasperini? “Come sempre in queste situazioni ci sarà chi fischierà e chi lo applaudirà. Tuttavia, qualsiasi sia la reazione del pubblico, niente cancellerà quanto di buono fatto dal Gasp a Genova. Ogni anno riusciva a riplasmare la squadra in corsa nonostante gli venisse smontata dal presidente. Questo è indubbiamente un grande merito, il cui valore aumenta se rapportato con quanto fatto in questa stagione da chi l'ha sostituito”.

 

Sei stagioni al Genoa, in tre differenti periodi, due all'Atalanta, a quale delle due squadre è più legato? “Senza dubbio il Genoa lo porto sempre nel cuore. Qui ho giocato gran parte della carriera ed il calore che ancora mi riservano i tifosi rossoblu è qualcosa di unico. Ma anche di Bergamo ho buoni ricordi. Io ero ormai a fine corsa ma mi tolsi la grande soddisfazione di contribuire alla vittoria della Serie B nel 1999-2000 e di disputare l'anno dopo un buon campionato in Serie A”.


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