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  • Nasce la nuova giustizia sportiva di Malagò: ecco cosa c'è e cosa manca, ad esempio l'inversione dell'onere della prova

    Nasce la nuova giustizia sportiva di Malagò: ecco cosa c'è e cosa manca, ad esempio l'inversione dell'onere della prova

    • Vincenzo Murgolo

    Dopo anni di immobilismo da parte delle istituzioni sportive italiane, ieri la Giunta del CONI ha varato la riforma della giustizia sportiva: al centro del progetto, fortemente caldeggiato dal presidente del CONI Giovanni Malagò, ci sono l'istituzione della Superprocura e la sostituzione del TNAS con un nuovo organismo giudicante chiamato Collegio di Garanzia.

    La riforma varata dal Comitato Olimpico nazionale, tuttavia, potrebbe essere migliorata intervenendo su alcuni punti fondamentali che riguardano l’organizzazione, i ruoli e il “modus operandi” dei vari soggetti che intervengono nell’ambito della giustizia sportiva. Procediamo con ordine.

     

    • BENE LA SUPERPROCURA, PURCHE' FACCIA CHIAREZZA! - La Superprocura, a capo della quale è stato nominato il generale dei carabinieri Enrico Cataldi, avrà il compito di sovrintendere ai lavori dei Procuratori federali e avrà il potere di segnalare loro casi che gli sono sfuggiti; se dunque il ruolo di questo nuovo organismo sarà quello di valutare, e all’occorrenza correggere, il lavoro di Palazzi e dei suoi colleghi (che, fino ad oggi, non hanno nessuno a cui rispondere del proprio operato), allora la sua introduzione non potrà che essere positiva. L’auspicio, tuttavia, è che non si cada nell’eccesso opposto, ovvero che Superprocura e Procura Federale arrivino a “pestarsi i piedi” e a generare confusione anziché chiarezza

     

    • VA BENE LA SEPARAZIONE TRA UFFICIO INDAGINI E PROCURA FEDERALE, MA MANCA UN TASSELLO… - L’idea di tornare all’antica dicotomia tra l’Ufficio Indagini, preposto a condurre la parte inquirente, e la Procura Federale, preposta a redigere i deferimenti e a rappresentare l’accusa in sede di processo sportivo, è un’idea di per sé buona, ma che presenta una stortura di fondo: essendo il Procuratore federale colui che rappresenta l’accusa in sede di processo sportivo, non è pensabile che sia lui a decidere chi va a processo e chi no. Questa stortura può essere corretta inserendo un organismo intermedio che in un'udienza (simile all'udienza preliminare della giustizia ordinaria) decide se rinviare a giudizio un tesserato, se archiviare la sua posizione o se richiedere un supplemento di indagini a suo carico; il tutto ovviamente senza ricorrere ai tempi biblici della giustizia ordinaria, ma semplicemente prolungando di pochi giorni quelli della giustizia sportiva

     

    • INDIPENDENZA DEGLI ORGANISMI GIUDICANTI DALLE FEDERAZIONI - Nel XVIII secolo un signore francese di nome Montesquieu teorizzò quella separazione tra i poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario) che nei secoli a venire è diventata il principale fondamento dello Stato di diritto. Sarebbe dunque opportuno che gli organismi che fanno parte della giustizia sportiva siano staccati e indipendenti dalle Federazioni per ragioni di trasparenza e per evitare che possano verificarsi casi di dirigenti federali che si ritrovino ad essere giudicati da organismi che dipendono dalla Federazione di cui fanno parte (un esempio in tal senso potrebbe essere quello dell’ex presidente federale Franco Carraro, imputato nel processo sportivo di Calciopoli nell’estate del 2006): un’idea potrebbe essere quella di creare un equivalente sportivo del CSM che abbia una propria autonomia e non sia collegato in alcun modo dalle federazioni

     

    • INVERTIRE L'ONERE DELLA PROVA - Nella giustizia ordinaria il concetto fondamentale da cui si parte è la presunzione d'innocenza dell'imputato: spetta dunque all'accusa il compito di dimostrare la sua colpevolezza; nella giustizia sportiva, invece, vale un folle meccanismo inverso secondo cui spetta all'incolpato il compito di dimostrare la propria innocenza. Una riforma della giustizia sportiva degna di questo nome deve, per prima cosa, ribaltare questo principio perverso che sbilancia l'intero iter processuale dalla parte dell'accusa

     

    • IL CONTRADDITTORIO TRA LE PARTI - Sia nell'udienza preliminare di cui si parlava prima che nel processo sportivo vero e proprio deve esserci la possibilità di un confronto tra l'accusa e la difesa: tra le due deve esserci un contraddittorio durante il quale entrambe possano portare prove (magari fissando per queste ultime un limite numerico che impedisca tempi biblici per i processi) a proprio favore; in questo modo sarà possibile evitare quelle disparità tra accusa e difesa di cui si parlava al punto precedente

     

    • IL COLLEGIO DI GARANZIA COME LA CASSAZIONE? SI', A PATTO CHE... - Il punto principale della riforma varata dalla Giunta del CONI riguarda l'abolizione del TNAS e la sua sostituzione con un organo chiamato Collegio di Garanzia, il cui compito sarà simile a quello che nella giustizia ordinaria spetta alla Corte di Cassazione: non saranno giudicati i fatti nel merito, ma ci si limiterà ad una valutazione della legittimità delle decisioni adottate nei precedenti gradi di giudizio; l'idea di per sè è buona, ma solo a condizione che il lavoro di Commissione Disciplinare e Corte di Giustizia Federale venga potenziato e migliorato attraverso modifiche come quelle sopra citate, a partire da quel contraddittorio tra accusa e difesa che fino ad oggi è previsto unicamente in sede di dibattimento davanti al TNAS

     

    • SENTENZE ESECUTIVE SOLO SE DEFINITIVE - Anche in questo senso la giustizia sportiva deve uniformarsi a quella ordinaria, la quale prevede che una condanna sia esecutiva solo dopo l'ultimo grado di giudizio; in questo modo si evita che un soggetto possa incorrere in sanzioni che poi vengano smentite nei successivi gradi di giudizio e si evita anche che alcune sentenze vengano confermate in successivi gradi di giudizio con il solo scopo di non sconfessarle.

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