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  • Nazionale universitaria, Bertotto a CM: 'Vetrina importante'

    Nazionale universitaria, Bertotto a CM: 'Vetrina importante'

    • Luca Cellini

    E' scattato lunedì scorso a Roma il ritiro della Nazionale italiana universitaria (composta esclusivamente da giovani Under 23 iscritti all'università) guidata dal c.t. Valerio Bertotto, che dal prossimo cinque luglio difenderà i colori azzurri alle Universiadi in programma a Kazan, in Russia. Il tecnico ha parlato a Calciomercato.com di questa avventura ma anche di altri temi del calcio italiano.

    Partiamo da un primo bilancio di questi giorni di ritiro con la Nazionale universitaria.
    'E' una situazione molto particolare quella che mi trovo a gestire insieme al mio staff, perché ci sono alcuni giocatori che hanno finito il campionato da almeno venti giorni, altri che hanno fatto i playoff o i playout e sono usciti una settimana fa, e altri ancora che hanno disputato le finali di Lega Pro che si sono concluse domenica scorsa. Abbiamo dovuto far fare una mini-preparazione ad hoc in base alle esigenze del singolo calciatore. Qui invece stiamo lavorando con due allenamenti al giorno, perchè quello che ci attende sarà un evento lungo: giocheremo la gara d'esordio il 5 luglio, poi l'8, il 10, e infine altri tre incontri ogni due giorni fino al 16. Dobbiamo arrivare con le batterie cariche, e con un ordinamento tecnico-tattico preciso. I ragazzi sono encomiabili perchè, nonostante il caldo e una stagione lunghissima, hanno ricaricato le batterie e stanno dimostrando di essere fortemente motivati, e sono consci di star vivendo un'esperienza umana e professionale di alto livello. Per la loro visibilità può essere un ulteriore trampolino di lancio'.

    Si può fare un parallelo tra la sua Nazionale e l'Under 21, che ha dato grande visibilità a tanti giocatori di serie B?

    'Sì. Parliamo di una manifestazione che vedrà partecipare 13.000 atleti, e quindi sarà un test probante. Visto che questi ragazzi sono esclusivamente impegnati in Lega Pro, indossare la maglia azzurra in un ambito internazionale credo sia un'esperienza di grande prestigio. Magari poter ricalcare quanto di buono fatto all'ultimo Europeo dall'Under 21 di Devis Mangia, che non solo ha centrato una splendida finale, ma ha anche mostrato un'organizzazione di gioco eccellente'.

    Passiamo a parlare del calcio dei grandi: da ex difensore dell'Udinese, che giudizio dà dell'acquisto del centrale Benatia da parte della Roma?

    'E' un giocatore che a me piace tantissimo, l'ho visto giocare molte volte. Credo che abbia le doti e le qualità per diventare un ottimo difensore. Tatticamente è impostato, tecnicamente è forte, fa gol: è un giocatore su cui io punterei con certezza per il futuro'.

    Che giudizio dà invece dell'arrivo di Rudi Garcia sulla panchina della Roma? Non sarebbe meglio valorizzare i tecnici italiani?
    'Sì, sarebbe decisamente meglio: quegli allenatori giovani italiani sui quali si è scommesso, ma su cui in realtà non c'era niente da scommettere perchè in realtà erano già vincenti in partenza, e penso a Vincenzo Montella su tutti, hanno fatto da subito molto bene. Inoltre gli allenatori italiani che si sono riciclati all'estero, sono tutti in grandi squadre e tutti ce li invidiano: basti pensare a Mancini, Zaccheroni, Capello o Spalletti. Solo qui in Italia siamo bravi a non valorizzare i nostri prodotti: è ora che si punti forte sugli allenatori e sui giovani giocatori italiani'.

    Infine una curiosità: David Pizarro è così permaloso come lo ha definito recentemente il vostro ex allenatore ai tempi di Udine, Luciano Spalletti?

    'E' un ragazzo estremamente introverso, molto chiuso caratterialmente, e a volte questo suo carattere lo porta a fare delle scelte che viste da fuor' possono risultare inspiegabili. Mi auguro che la frattura con la Fiorentina si ricomponga perchè io se ho a disposizione un calciatore come Pizarro faccio di tutto per trattenerlo: ha caratteristiche uniche'.


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