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  • Ettore Messina nella storia: è italiano il primo tecnico europeo su una panchina NBA

    Ettore Messina nella storia: è italiano il primo tecnico europeo su una panchina NBA

    • Federico Ciapparoni
    La National Basketball Association si colora sempre di più di azzurro. Dopo l'approdo di grandi talenti azzurri come Gallinari, Bargnani, Datome e Belinelli, diventato, lo scorso 15 giugno, il primo cestista italiano a vincere il titolo (con i San Antonio Spurs, ndr), questa volta è il turno di Ettore Messina. Il vice allenatore degli Spurs ieri sera è stato chiamato a sostituire Coach Gregg Popovich in panchina, colpito da alcuni problemi di salute. Con il successo di San Antonio su Indiana per 106-100, l'ex Virtus Bologna, Real Madrid e Cska Mosca è diventato il primo coach europeo a sedersi su una panchina di NBA, ma anche il primo coach europeo a vincere una partita nella principale lega professionistica di pallacanestro degli Stati Uniti d'America.

    LA STORIA - Ettore Messina nasce a Catania il 30 Settembre 1959. Trasferitosi con la famiglia a Mestre, a soli 16 anni inizia ad allenare le giovanili della Reyer Venezia. Nel 1980 viene nominato responsabile del settore giovanile del Basket Mestre, ruolo abbandonato due anni più tardi per seguire Massimo Mangano a Udine, dove diventerà suo assistente in prima squadra. Nel 1983 la grande occasione: Messina va a Bologna, dove viene nominato prima direttore responsabile del settore giovanile e poi assistente. Nella stagione 1989-90, diventato primo allenatore della Virtus, vince all'esordio Coppa Italia e Coppa delle Coppe, portando a Bologna il primo trofeo continentale. Il palmares si arricchirà di un'altra Coppa Italia (1989-90) e di uno scudetto (1992-93). Nel 1993 diventa allenatore della Nazionale Italiana, con cui vince l'oro ai Giochi del Mediterraneo nel 1993, l'argento ai Goodwill Games di san Pietroburgo (1994) e un argento al Campionato Europeo (1997). Nel 1997, lasciata la guida della Nazionale, torna a Bologna dove si afferma a suon di successi: Scudetto ed Eurolega nel 1998, Coppa Italia nel 1999 e il capolavoro del 2001 (Coppa Italia, Eurolega e Campionato). Nel 2002 inizia la sua avventura a Treviso, dove in tre anni colleziona Scudetto, 3 Coppa Italia, Supercoppa Italiana e un titolo di vicecampione d'Europa alle Final Four di Barcellona del 2003. La sua preparazione e il suo palmares non passano inosservati agli occhi di tutto il mondo, che comincia a corteggiare il tecnico italiano. Nel 2005 inizia la sua avventura sulla panchina del CSKA Mosca, uno dei club più forti d'Europa. Alla guida dei russi, Messina vince 2 edizioni di Eurolega, 6 campionati russi, 2 Coppe di Russia e tre edizioni della VTB United League. Successi intervallati da due parentesi molto importanti: quella non troppo fortunata del 2009 alla guida del Real Madrid e quella, forse la più importante, in NBA nella stagione 2011-12, come assistente di Coach Brown nei Los Angeles Lakers. Nel 2014, il ritorno in NBA come vice allenatore di Gregg Popovich ai San Antonio Spurs. Un'avventura che lo consacra tra i grandi del basket mondiale, fino a ieri sera, quando, sostituendo Coach Popovich sulla panchina degli Spurs, diventa il primo coach italiano a vincere una partita in Nba.

    IL RECORD - Non era la prima volta che un coach non americano sedesse sulla panchina di NBA. Era già successo con il canadese Jay Triano sulla panchina dei Toronto Raptors e con Steve Kerr (libanese di nascita) sulla panchina di Golden State Warriors. Tra gli altri si ricorda anche Kiki Vandeweghe, tedesco di nascita, ma americano a tutti gli effetti, che nella stagione 2009-10 guidò l'area tecnica di New Jersey.

    IL RAPPORTO CON BELINELLI - Coach Messina, ieri sera alla prima da Head Coach, ha dovuto gestire anche il proprio rapporto con l'altro italiano di San Antonio: Marco Belinelli. Fu lo stesso tecnico siciliano a far debuttare, il 4 aprile 2002, un sedicenne Belinelli in Serie A con la Virtus Bologna. Nonostante la stima tra i due, ieri sera nessun favoreggiamento al 28enne di San Giovanni in Persiceto: 17 minuti giocati per lui, 6 punti e 4 rimbalzi a referto, partendo addirittura dalla panchina dopo essere stato titolare nella gara precedente.

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