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  • La nuova Roma di CR2 ha la faccia brutta e cattiva di Schick

    La nuova Roma di CR2 ha la faccia brutta e cattiva di Schick

    • Paolo Franci

    Ho aspettato qualche ora in più per mettere giù alcune riflessioni, perché si sa come le vittorie, anche le più striminzite tipo quella contro l'Empoli, rendano gli scribi assai miopi. Sono come i miraggi, le vittorie, ti fanno vedere quello che non c'è. E allora meglio far scorrere acqua fredda tra le rocce e poi dirne un paio. Io, lo dico qui, prima della partita con la Spal, del ritorno di Claudio Ranieri sono assai contento, pur non accodandomi alla lunga fila di cantori di sventura che narrano le gesta di Di Francesco. Sono contento perché il suo calcio pragmatico e asciutto è quello che ci vuole in questo momento. Anzi, è fondamentale per liberare le teste di chi ci ha provato, eccome se ci ha provato a seguire la via di Di Francesco, ritrovandosela perennemente in salita. Più che altro – sapete come la penso – perché gli hanno consegnato i giocatori sbagliati, se non addirittura inutili. In un Paese in cui se il calcio pragmatico lo fa il Cholo Simeone lo trattiamo da leggenda - e avete visto che fine ha fatto la leggenda contro il ragazzone portoghese... - se invece lo fa Claudio Ranieri alziamo il sopracciglio trattandolo da sempliciotto delle diagonali e ripartenze, io dico che il suo 4-4-2 può essere invece la cosa giusta al momento giusto.

    Subito dopo la partita con l'Empoli, per dirne una, ho avuto modo, ospite di Zona11pm su Raisport1, di chiedere a Schick cosa ne pensasse delle parole di Ranieri e di questa sua intenzione di rilanciarlo titolare accanto a Dzeko. La risposta è stata contagiosa per entusiasmo. In sintesi: molto meglio così, sì quello è il modo migliore per me, preferisco avere un compagno accanto che dovermela vedere da solo con tre difensori. Di rimbalzo, una critica a come era stato impiegato finora e anche, per emergenza, nella prima partita del CR2 (giusto per rendere omaggio, oggi, è doveroso a quel CR che ha cinque numeri in più nell'acronimo e ha fatto stracci della tanto celebrata 'garra'). Però, sulla faccia di Schick ho notato un cambiamento addirittura lampante. E' sparita l'aria spaesata, lo sguardo è più cattivo, le parole piene di quella sana sicurezza giovanile. Ecco, questo è il primo effetto che s'è notato nella pur bruttina partita con l'Empoli: i giocatori sembrano finalmente liberi di testa. Sollevati dal non dover più fare qualcosa che, è evidente, non riuscivano ad esprimere. O perlomeno, non riuscivano ad esprimere con continuità E allora sarà Roma a due punte, con la difesa più coperta, i terzini che s'alzano a turno e solo se serve e tutto ciò che qui s'è già visto meno di dieci anni fa. L'ultima volta che la Roma ha sfiorato uno scudetto.

     

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