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  • Nesta spara sul Milan: 'Seedorf e Inzaghi senza colpe, leader e soldi per il mercato'
Nesta spara sul Milan: 'Seedorf e Inzaghi senza colpe, leader e soldi per il mercato'

Nesta spara sul Milan: 'Seedorf e Inzaghi senza colpe, leader e soldi per il mercato'

"Come aspettarsi di più da questo Milan?". L'ex difensore rossonero Alessandro Nesta, ora in India a Chennai con Materazzi, ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Seedorf e Inzaghi sono amici carissimi. Per me Clarence aveva fatto il suo e pure di più. Pippo invece va aspettato, poche volte ho visto il suo Milan giocar male, ha spesso accusato errori individuali. Ha portato idee ed entusiasmo. È legato ad Ancelotti e a Cagni. Il punto è che la qualità è scesa di molto e gli obiettivi invece no, ci si aspetta chissà cosa ma la squadra non è più quella di una volta". 

ALTRA CATEGORIA - "Quante categorie di differenza ci sarebbero tra il mio Milan e quello di oggi? Non posso rispondere, sarei offensivo (ride, ndr). Ma è anche vero che prima facevi il mercato con 100 milioni di euro e oggi, forse, con 5. Quella disponibilità ora appartiene ad altri e noi siamo tagliati fuori, senza nemmeno competere".


ZOCCOLO DURO - "Quei giocatori hanno anche dei costi. Non ti puoi più permettere quel tipo di spesa, e neppure una via di mezzo. Magari avrei tenuto Ambrosini un anno in più, per trasmettere lo stile Milan, che è qualcosa che non si spiega ma si trasmette, appunto. Poi ci sono altre storie: io potevo restare ma non mi sentivo più competitivo per andare in giro a marcare Messi. E poi ancora sono arrivate le cessioni di Ibra e Thiago Silva, non più economicamente sostenibili. Ma si entra in un problema italiano e non del solo Milan. Lo zoccolo duro di oggi è Abate-Bonera-Montolivo che sono bravissimi giocatori e ragazzi serissimi ma... Ma noi avevamo Maldini. Paolo deve rientrare nel calcio, da qualsiasi porta. Poi c’erano Costacurta, Gattuso, Shevchenko: gente che giocava bene non una partita su due ma sempre. E gli altri facevano di tutto per seguirli". 

OBIETTIVO CHAMPIONS - "Ho girato il mondo e il nome del Milan è sempre troppo importante per arrivare... ottavo. Possono puntare alla Champions, certo prima giocavi per vincerla e ora per entrarci, come spero. E solo se troveranno continuità: oggi sono le caratteristiche dei giocatori a rendere altalenante il rendimento. Ma stentano anche Inter, Napoli e le altre: è un peccato però, sembra una corsa a chi fa meno peggio. Il Milan, in Italia, può fare di più, mentre fuori non è competitivo. Servirebbero 2-3 innesti di livello, ma si torna al solito discorso, i soldi. Oppure cambi mentalità: investa su una rete di osservatori. Avrebbe comunque più possibilità dell’Udinese di scoprire altri Kakà". 

FUTURO - Alla fine del campionato indiano tornerò in Italia e finirò il corso da allenatore, esame a settembre e poi una squadra, in Italia o nel mondo. Magari un giorno arrivo al Milan, è ancora e comunque un punto d’arrivo". 


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