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  • Niente Viareggio per colpa del basket

    Niente Viareggio per colpa del basket

    Gentile Procuratore,
    sono un calciatore maggiorenne tesserato per una società professionistica che parteciperà al Torneo di Viareggio nel mese di marzo.
    Non posso fare nomi, anche se spero che questa mia lettera possa comunque arrivare a chi so io. Non avendo un procuratore che mi possa tutelare, vorrei sapere come mi posso difendere. In pratica, la società mi vuole punire lasciandomi a casa durante il Viareggio perché ultimamente mi sono fatto male giocando a basket con i miei amici. Mi capita, alcune volte, di fare qualche partitella a basket dopo la scuola nel campo dell'oratorio. E la scorsa settimana è stata fatale una caduta che mi ha provocato una piccola distorsione alla caviglia. Nulla di grave perché me la sono fatta immediatamente vedere e curare. Tra pochi giorni sarò sicuramente nuovamente in forma. La tegola che mi è caduta in testa è stata però un'altra. Dopo aver spiegato l'accaduto al mister, il responsabile del settore giovanile mi ha convocato nel suo ufficio dicendomi che mi avrebbe punito togliendomi la possibilità di giocare al Viareggio. Ma porca miseria cosa avrò fatto di così grave? Tra l'altro per me giocare a basket è importante per migliorare la coordinazione e l'elevazione. Chi ha ragione? 
    Calciatore anonimo '99

    Caro Calciatore anonimo,
    ti rispondo subito senza mezzi termini: ha ragione la tua società!
    C'è una norma (art. 92 delle NOIF), infatti, che elenca i doveri che incombono in capo ai calciatori "giovani di serie" (i calciatori giovani tesserati presso società professionistiche). Il comma 2 dell'art. 92, per l'esattezza, dice che i giovani di serie sono tenuti a partecipare, salvo impedimenti per motivo di studio, di lavoro o di salute alle attività addestrative e agonistiche predisposte dalle società per il loro perfezionamento tecnico, astenendosi dallo svolgere attività incompatibili anche di natura sportiva. Fermiamoci qui e rileggiamo bene. Nel caso di specie hai svolto un'attività sportiva che potrebbe essere ritenuta incompatibile con quella calcistica! Ed ecco che possono anche scattare le sanzioni che, tuttavia, nei confronti dei giovani calciatori non possono mai essere di natura economica. Concludo, mettendoti in guardia anche per il tuo futuro professionistico. Gli accordi collettivi che disciplinano l'attività sportiva dei calciatori professionisti vietano con maggiore forza lo svolgimento di altre attività (sportive, lavorative o imprenditoriali) nel periodo di vigenza del contratto di prestazione sportiva. In caso di violazione del suddetto dovere, le sanzioni qui potranno avere anche natura economica.Calciatore avvisato, mezzo salvato! Almeno per il tuo futuro... 

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