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  • Non solo Lu-La: l'Inter ha trovato stabilità e blindato la difesa, i dati non mentono

    Non solo Lu-La: l'Inter ha trovato stabilità e blindato la difesa, i dati non mentono

    • Luca Fazzini
    "L'attacco vende i biglietti, la difesa vince partite e campionati". È la più semplice - ma mai banale - frase tratta dallo sport Usa a fotografare il primato dell'Inter, consolidato nel travolgente derby vinto 3-0. La copertina è inevitabilmente tutta della Lu-La: non può essere altrimenti considerati i tre gol confezionati nella Stracittadina e i 30 messi insieme sin qui in Serie A. Ma dietro alla vetta solitaria dei nerazzurri c'è anche molto altro. A partire dalla difesa, (finalmente) diventata un fattore utile a concretizzare in punti i tanti gol segnati dalla banda di Conte. Che, dal suo arrivo sulla panchina milanese, non ha mai avuto problemi con l'attacco: nelle 61 partite giocate in campionato, l'Inter è rimasta a secco solo 5 volte, di cui 4 nella passata stagione. Il pallottoliere conta 138 reti, una media di 2,26 a partita. Il problema, piuttosto, è stato tramutare lo sforzo offensivo in vittorie. 

    UOMINI E NUMERI - Un dato nettamente migliorato in questa stagione, che cela dietro i dati una certezza rassicurante: gli uomini. A parlare sono tabellini e numeri: in 14 delle ultime 15 sfide, Conte ha sempre scelto il terzetto formato da Skriniar, de Vrij e Bastoni. Solida parte di quell'once de gala che si ripete week-end dopo week-end, fortunato pregio di chi - eliminato dall'Europa - può godersi l'intera settimana in funzione del campionato. Fa eccezione la gara contro il Benevento, quando Ranocchia fece rifiatare de Vrij. In queste 14 partite, l'Inter ha subito 11 gol, di cui solo uno nelle ultime 6. Dati in netta controtendenza con quanto fatto nelle precedenti sfide, le prime 8 di campionato, quando i gol incassati furono ben 13 e nelle rotazioni si alternavano anche Kolarov (5 presenze) e D'Ambrosio (4).

    TROPPA INSTABILITÀ - Una situazione che si era presentata anche la scorsa stagione: prendendo in analisi le 13 partite estive dopo la ripresa post-lockdown, Conte aveva ruotato le tre colonne con Diego Godin. Ecco così che l'uruguaiano ne giocò 7, de Vrij e Bastoni 11, Skriniar 8, Ranocchia 1, a cui si aggiunse il tuttofare D'Ambrosio. 

    DATI DA SCUDETTO - La strada è ben tracciata, ma lo striscione del traguardo è ancora lontano. Lo sa bene Antonio Conte, che già nel post-derby invitata alla calma e esortava alla concentrazione in vista della doppia trappola Genoa e Parma. I numeri, però, sono confortanti. Come detto, i gol subiti nelle ultime 14 partite sono solo 11, 0.78 a gara, in linea con i 30 subiti nel 2017-2018 ma soprattutto con la media scudetto degli ultimi anni. Se i primi anni del decennio, dominati dalla Juve, recitano 20, 24, 23, 24, 20, 27 e 24 alla voce gol incassati in 38 giornate, negli ultimi due anni il dato è salito a 30 e 43. Per l'Inter, continuando su questa falsa riga, la proiezione è di 29,74 gol. Numeri, ma non solo. L'Inter ha blindato la difesa: dietro la Lu-La c'è molto, molto di più...

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