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  • Norma Extracomunitari: le soluzioni sono altre!

    Norma Extracomunitari: le soluzioni sono altre!

    • F.Z.
    Riceviamo, pubblichiamo e rispondiamo

    Gentilissima redazione di Calciomercato.com, vorrei chiedere le motivazioni
    logiche oltre che morali, della nuova norma sugli extracomunitari....sembra
    d'essere ritornati al passato, il che vuol dire che invece di avanzare con
    intelligenza verso miglioramenti sempre più eccellenti per il bene del
    calcio mondiale, si va a regredire.  Alcuni hanno commentato che la
    motivazione principale è quella di dare più spazio ai giovani calciatori
    italiani per un miglior futuro della Nazionale Italiana.  Vorrei precisare
    che la regola non vieta ai calciatori comunitari d'essere acquistati, una
    squadra di calcio quindi potrebbe decidere di comprare talentuosi calciatori
    spagnoli, francesi, inglesi e via dicendo....e il problema sussisterebbe.
    Inoltre, perchè privare alle squadre che lo desiderano di acquistare
    brillanti calciatori che possono solo fare il bene del calcio inteso come
    valore globale?  Non è un incentivo in più per i calciatori italiani
    ritrovarsi a lottare per migliorare se si trovano in competizione con
    qualcuno più forte? ne abbiamo avuto un esempio esemplare con Maradona e
    Zola, dopo essere stato alla corte di Maradona Zola si è posto come il più
    grande calciatore del Chelsea..... avrebbe seguito questo iter se Maradona
    non fosse mai giunto a Napoli?
    Inoltre non è discriminante per un calciatore sentirsi negata la possibilità
    di giocare in una squadra per un divieto invisibile, surreale creato con la
    stessa mentalità Blatteriana, di chi si impunta a voler far rimanere il
    calcio nella cantina vecchia del nonno....
    Grazie per l'attenzione.  Libero Palmieri


    Buongiorno Libero,
    è difficile trovare una motivazione logica ad un provvedimento assurdo, anacronistico che non convince nessuno, a parte una Figc, che cerca soluzioni ad una gestione fallimentare del movimento calcistico italiano. Ufficialmente la riduzione del numero dei giocatori extracomunitari tesserabili da due a uno è legata "all'esigenza di valorizzare i vivai e i settori giovanili". In realtà è solo una decisione che danneggia le società che stavano perfezionando accordi all'estero e che si trovano costrette a riprogrammare, radicalmente e senza preavviso, le scelte di mercato. Non ci vuole la lampada di Aladino per scoprire che in Italia giocano tanti giocatori comunitari (tedeschi, spagnoli, olandesi), che limitano spazio e possibilità di crescita ai giocatori italiani. E che a livello numerico, sono molti di più degli extracomunitari. La Spagna campione d'Europa e campione del Mondo in carica ha vinto anche se nella Liga è possibile tesserare quattro giocatori non comunitari. In Olanda, nell'Eredivise, non esiste nemmeno un limite. La realtà è un'altra, si conosce ma non si prendono i provvedimenti adeguati. Il movimento calcistico italiano è in crisi perchè non c'è nessuno che ha il coraggio di rischiare.
    Rischiare, oltre che investire, prima di tutto a livello giovanile. La qualità c'è, la fiducia no. Spesso i giovani italiani non trovanno spazio nemmeno nelle selezioni giovanili. Sono tante, troppe le squadre Primavera a puntare su stranieri che, a parte qualche eccezione, sono solo buoni giocatori. Se l'Inghilterra ci ha strappato i vari Petrucci, Sala, Macheda, vorrà pur dire qualcosa.
    Rischiare, anche se si tratta di oriundi. La Germania è l'esempio lampante. Viviamo in una società multietnica, è giusto che il calcio italiano si adatti. L'apertura di Prandelli è un segnale. Una direzione da seguire.

    SE HAI DELLE DOMANDE, CHIEDI ALLA REDAZIONE DI CALCIOMERCATO.COM

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