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  • Novaramania:| Cambiamenti in cantiere

    Novaramania:| Cambiamenti in cantiere

    Il pareggio con l'Atalanta è un peccato e probabilmente non serve a niente, ma c'è un ma. Finalmente al 'Piola' la gente ha ammirato un Novara combattivo, veloce e a tratti anche divertente. Non è bastato per la classifica, ma sicuramente è bastato ai tifosi, che di vedere una squadra molle erano indubbiamente stufi. Il finale di campionato si avvicina, la salvezza rimane un'utopia al momento, ma a Novara ci si accontenta di poco. Di una speranza, di una consapevolezza che la squadra ha lottato davvero con ogni mezzo per mantenere la categoria e che, nel caso non ci riuscisse, si potrebbe ripartire da una buona base.

    La difesa a cinque ha sicuramente dato compattezza al reparto arretrato, che non subisce gol da tre giornate. Cagliari, Inter e Atalanta non sono riuscite a sfondare il muro novarese, e questo sta dando fiducia un po' a tutti. La coperta però è sempre troppo corta, e quel che viene guadagnato in difesa lo si perde in consistenza offensiva. Caracciolo può far reparto da solo, ma fino a un certo punto. Non è un velocista, non ha grande tecnica individuale, e per dare il meglio ha bisogno di un appoggio fisso. L'emergenza ha costretto Mascara ad arretrare a centrocampo, ma è proprio in mezzo al rettangolo di gioco che il Novara concede spazio e giocate agli avversari.

    Tre uomini, nemmeno troppo fisici, sono pochi. Buoni a contenere e a ripartire con tecnica, ma non a imbastire un'ottima trama di gioco. La soluzione sarebbe un reparto di gente con gamba. L'ottimo esordio di Gabriel Silva potrebbe liberare Gemiti, che tra tutti è sicuramente quello che corre di più. Al fianco di Pesce e Rigoni farebbe la sua figura. Un'altra idea, che stanno studiando dalle parti di Novarello, è di passare al 4-2-3-1. Il dubbio è la tenuta difensiva tornando a quattro, ma è anche vero che con Pesce e Porcari davanti alla difesa si potrebbe difendere praticamente a sei. Il progetto è in cantiere, ma solo il futuro darà risposte. A Novarello si lavora però, con consapevolezza e grinta. E questo per il momento può bastare.

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