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  • Novaramania:| Il dilemma della trequarti

    Novaramania:| Il dilemma della trequarti

    Siamo sinceri: l'inizio di stagione del Novara ha lasciato più di qualche perplessità. Niente di nuovo rispetto a quelle estive, ma non è nemmeno giusto far finta di niente. Inter a parte, partita particolare per diversi motivi, la squadra non ha ancora convinto, anche perché ha sempre giocato lontano dal 'Piola' e in serie A non è facile. I problemi sono almeno due: il mal di trasferta e l'attacco leggero. Giocare lontano dal proprio stadio non è facile per nessuno, ma in questo senso il Novara aveva abituato sul campo a prestazioni confortanti in trasferta, sfruttando l'arma più potente a disposizione di Tesser: il contropiede.

    Meggiorini e Morimoto però non sono Bertani e Gonzalez, anzi. Bravi negli spazi, ma non dei fulmini, e soprattutto nessuno dei due bravo nell'uno contro uno, che risultava fondamentale con il nuovo attaccante della Sampdoria. In più la difesa è spesso in sofferenza soprattutto dalla parte di Gemiti, che in questo inizio di stagione non ha saputo chiudere con efficacia le diagonali arretrate. In questo modo sono arrivati i gol del Chievo, quello del vantaggio del Cagliari e dell'Atalanta nell'ultima sconfitta. Già troppi, con un atteggiamento poco propositivo che rischia di non portare da nessuna parte.

    La serie A è entrata nel vivo ormai, e l'emozione del debutto non può essere più un alibi. Come non può esserlo l'attacco. Si sapeva ancora prima di iniziare la stagione che Morimoto, Meggiorini, Granoche e Jeda insieme in A avevano segnato decisamente poco. Quattro scommesse erano giudicate troppe da qualche addetto ai lavori. Il reparto avanzato però fatica a costruire oltre che a finalizzare, grande problema in un campionato così difficile. Viene da chiedersi se il trequartista dunque non possa essere un azzardo in queste condizioni, ma è anche vero che per tornare al vecchio 4-4-2 il buon Tesser non ha gli uomini. Allora avanti così, magari cercando qualcosa di più della solita ripartenza negli spazi. Ci vuole adattamento.

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