Abbiamo perso tutti la bussola, mi sa. San Gaudenzio, pensaci tu. Senza essere blasfemi, l'ambiente che si vive a Novara nell'ultimo periodo è incomprensibile. C'è rassegnazione mista a rabbia, che niente ha a che vedere con quanto il calcio ha offerto ultimamente a questa città. E' vero, la squadra è ultima e probabilmente è già condannata alla serie B, ma bisogna imparare a guardare più avanti del proprio naso. E' ora di darsi una mossa.

Torno con la memoria a due anni fa, quando eravamo ancora in Lega Pro. Alzi la mano chi NON avrebbe firmato per una doppia promozione in serie A con pena da pagare una rapida retrocessione. Io avrei firmato, anche solo per vivere una stagione tra i grandissimi di questo sport. Ora tutti hanno dimenticato, e sembra che questa società debba portare la Champions League per meritare rispetto. Manca esperienza, ai giocatori come alla società e ai tifosi.

Ma non è dandosi battaglia internamente che si cresce, anzi. Se guardiamo al futuro possiamo pensare a una squadra competitiva in serie B, sapendo che risalire non è facile ma nemmeno impossibile, con un minimo di organizzazione seria. Possiamo pensare a goderci queste sfide fino alla fine dell'anno senza incrinare un rapporto con la società che fino all'altro ieri era saldissimo. Ci vuole un po' di buona volontà da parte di tutti.

Da parte dei giocatori, mettendoci impegno e serietà dentro e fuori dal campo; dell'allenatore, nel proporre un gioco un minimo divertente e non fatto di un catenaccio improponibile che tanto abbiamo visto non portare risultati; da parte della società, che smetta il braccio di ferro con tutto e tutti; e da parte dei tifosi, in modo da lasciar tranquilli gli animi e vivere questi mesi come una festa per ripartire subito. Basta contestazioni, basta progetti tecnici e tattici a scatola chiusa. Basta. Torniamo sereni. E se Tesser vuol fare una cena con i giocatori, lasciategliela fare. Che sarà mai!