Trentadue volte grazie, uno per ogni punto. Tutti sudati, dal primo all'ultimo, da quello di Verona contro il Chievo a quelli contro il Cesena in una delle partite più belle dell'anno. Trentadue volte grazie a una squadra che ha mosso piccoli passi in una categoria che si è rivelata ancora troppo grossa per essere capita e valutata nel modo giusto. Devastante, come la pressione di ogni domenica. Esaltante, come il tifo che non è mai mancato nemmeno quando la retrocessione in serie B era più di una possibilità.

Gli unici screzi sono arrivati in inverno, fischi d'amore più che di rancore. Un ultimo tentativo di dare una scossa a una squadra che comunque non ha mai abbassato la testa rispondendo sempre alla grande sul campo. La gara col Milan poi è stato anche un premio per noi tifosi, simbolo comunque di un'annata in salita. Il vantaggio di Garcia a San Siro, come la buona partenza di campionato, ha illuso.

Poi il ritorno coi piedi per terra col pareggio di Flamini, così come le difficoltà inevitabilmente incontrate lungo il percorso. E infine quel pizzico di sfortuna che non è mai mancata, col gol di Inzaghi, entrato carico come non mai per dare un'ultima gioia al popolo rossonero prima della super commozione generale. Il Novara anche per questo rimarrà nella storia, ma la speranza è che si tratti solo di un arrivederci. Le premesse ci sono tutte, non ci resta che sperare. E ringraziare. Trentadue volte.