'Il Mondo, non s'è fermato mai un momento...'. Possiamo iniziare citando questa canzone lo spazio dedicato al Novara. Lo ha fatto Jimmy Fontana negli spogliatoi di un San Siro incredibilmente espugnato, lo facciamo tutti ringraziando il tecnico e la squadra per avere dato un senso a una stagione che definire difficile è un eufemismo. Che dire: sei punti su sei conquistati contro l'Inter, due vittorie su tre sono arrivate contro i nerazzurri e con esse anche la prima in trasferta. Fortunata, certamente, ma anche tremendamente inaspettata e per questo ancora più bella.

Novantacinque minuti di sofferenza pura, fatti di catenaccio e ripartenze, di sportellate e di un'unica impennata decisiva, quella di Caracciolo. Tanto è bastato per entrare nella storia. Dopo la festa però viene il difficile, anche per colpa del Siena di Sannino che di mollare non ha proprio intenzione. Esaltarsi per una vittoria importante ma comunque casuale potrebbe alla lunga ritorcersi contro gli azzurri, che dovranno essere bravi ad acquistare fiducia e coraggio ma anche a non pensare di essere d'un tratto diventati una squadra da Champions League.

Servirà l'attenzione messa a San Siro anche negli scontri diretti, a partire da quello contro l'Atalanta che vale sei o più punti, dove è più difficile mantenere una costanza per tutta la partita. L'Inter ci ha insegnato che si può sperare nei miracoli, anzi, si deve credere. Ma con raziocinio. Un ossimoro, senza dubbio, che però può risultare una ricetta vincente per arrivare a fine stagione con la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile.

La difesa a otto schierata a Milano difficilmente sarà ripetibile in altre sfide dove gli azzurri dovranno per forza provare a vincere la partita piuttosto che pensare a non prenderle. Ma con la convinzione giusta e una grinta adeguata, nessuno dice che non si possa fare. Mal che vada l'idea sarebbe una sola: chiedere alla Lega Calcio di giocare sempre contro l'Inter.