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  • Nuova Roma:| Progetto in 5 mosse

    Nuova Roma:| Progetto in 5 mosse

    Raddoppiare i ricavi. In cinque anni. Dagli attuali centoventicinque milioni a duecentocinquanta. E’ questo, in sintesi, il progetto che la cordata americana ha messo sul tavolo, consapevole che solo ottenendo l’obiettivo, si potranno fare investimenti importanti altrimenti ridimensionati dalla prossima introduzione del fair-play finanziario voluto da Michel Platini. Mister DiBenedetto e soci sono convinti che si possa fare. Hanno studiato a fondo la Roma, hanno individuato i punti su cui intervenire, elaborando un progetto che ha convinto i vertici di Unicredit che hanno pure accettato di rimanere nella società giallorossa con una quota di minoranza. I dettagli del progetto sono ancora top-secret, ma qualcosa lo abbiamo saputo e possiamo sintetizzarlo in cinque punti principali.

    - Risanamento del bilancio

    C’è la necessità, immediata, di tornare a un bilancio che non contempli passivo. Lo scorso anno c’è stato un meno venti milioni, le proiezioni prevedono un meno trenta abbondante per quello di quest’anno. In questo senso, sarà fatto subito un aumento di capitale per azzerare le perdite. Non sarà l’unico. Perché nel progetto è previsto che ci saranno probabilmente altri due aumenti di capitale proprio per garantire la possibilità di poter fare investimenti.

    - Il brand
    Che poi sarebbe il marchio e non si capisce perché pure qui da noi si debba continuare a dire brand. Quello di Roma e della Roma, gli americani lo considerano vendibile in tutto il mondo. Come nessuno altro, o quasi. Si punterà forte su questo aspetto, puntando su mercati (Cina, India, Medioriente, gli stessi Stati Uniti) in cui finora non c’è stata penetrazione. In questo senso sarà affrontato di petto il problema degli sponsor. I possibili nuovi proprietari del club giallorosso, intendono infatti, per esempio, ridiscutere i contratti degli sponsor, da Wind a Robe de Kappa, disposti anche a pagare le penali per puntare a marchi che, se uno vuole acquistare la maglietta (originale) di Totti a Pechino, garantirebbero questa opportunità. Sul merchandising c’è un progetto di grande espansione. Mister DiBenedetto e soci, infatti, leggendo il bilancio della Roma, sono rimasti parecchio sorpresi di scoprire che quello giallorosso fattura 7,109 milioni di euro. A medio termine intendono perlomeno quintuplicare questa cifra con tutte le conseguenze del caso nella casella dei ricavi.

    - Ristrutturazione manageriale

    Professionalità, idee, manager in grado di sviluppare il marketing. Ci saranno parecchie novità in questo senso a Trigoria. Con la consapevolezza, peraltro, che il primo punto di qualsiasi progetto sarà quello di costruire una Roma competitiva perché senza una squadra in grado di poter puntare al massimo, qualsiasi altro discorso sarebbe del tutto inutile. Nel progetto è previsto un investimento anche per il settore giovanile, avendo come obiettivo il modello della cantera del Barcellona dove «i campioni li crescono, non come al Real dove li comprano» .

    - Lo stadio

    Sanno che non sarà come negli States, perché dalle nostre parti ci vuole molto più tempo per poterlo costruire. Per questo si sono dati dai cinque agli otto anni per concertizzarlo, partendo dal presupposto che comunque non sia una condizione imprescindibile per il futuro della società. Ma l’obiettivo, ovviamente, è farlo. Nel progetto americano è previsto lo sfruttamento dei palchetti, della pubblicità allo stadio (magari togliendo i cartelloni che ostacolono la vista della partita a una parte dei tifosi), un megastore.

    - I tifosi
    L’anno dopo il terzo scudetto, la Roma staccò circa 48.000 abbonamenti. Per questa stagione non si è arrivati a 19.000. Trentamila in meno, uno sproposito. Gli americani vogliono puntare forte sul recupero dei tifosi che hanno abbandonato lo stadio. Pensando di offrire uno spettacolo, oltre alla partita, completo. Puntando sulla qualità della Roma e, magari, pure sulle cheerlea­ders.
     


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